venerdì 6 giugno 2014

Tasse universitarie. Gli studenti non devono pagare gli effetti di una crisi che non hanno determinato

Ormai è un dato strutturale: in Italia si  laureano in pochi. Solo il 21% dei 30enni. Gli obiettivi di Lisbona 2020 hanno posto l’asticella al 40%. Irraggiungibile per il nostro paese. Anzi, prosegue l’abbandono scolastico: il 17% del 2013, a fronte di una media dell'11,9% per l'Ue a 27.





 Con l'aggravante che in sei Regioni il tasso di abbandoni rispetto al 2012 è addirittura salito: il Molise (+5,4%), Basilicata (+1,6%), Sicilia (+1,%), Campania (+0,3%), Puglia (+0,2%) e Lombardia (+0,1%).In Molise occorrono politiche lungimiranti che ci tolgano dagli ultimi posti di queste classifiche. La FLC CGIL nell’agosto dello scorso anno aveva inviato una richiesta all’allora Rettore dell’Università del Molise per chiedere  di agevolare gli studenti delle famiglie in difficoltà applicando l’esonero dal pagamento delle tasse.  

Gli organi accademici di allora accolsero la  nostra richiesta e proposero di prevedere l’esenzione di tasse e contributi per gli studenti che avessero documentato, entro il 15 ottobre 2013, di trovarsi nella condizione di avere genitori (ovvero portatori di reddito appartenenti al nucleo familiare) in disoccupazione, mobilità o cassa integrazione. In seguito, la FLC CGIL Molise ha condiviso la volontà di non aumentare le tasse agli studenti, sebbene questa pratica determinasse un paradossale punto di merito secondo opinabili parametri valutativi ministeriali verso atenei che avevano una contribuzione elevata da parte degli  studenti.

In questi giorni è in via di attuazione, per l’Università del Molise, un Regolamento Tasse e Contributi che prevede un aumento di 100 euro per la prima rata a carico della stragrande maggioranza degli studenti immatricolati ed  iscritti all’Università. Tale determinazione non sembra  essere in linea con gli impegni assunti dalla nuova governance dell’Ateneo.

La FLC CGIL ha più volte stigmatizzato le politiche degli ultimi governi nazionali che, con il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario alle piccole realtà accademiche, (ormai dimezzato per il Molise) hanno determinato l’insostenibilità di presidi formativi e culturali importantissimi per i territori di riferimento. Allo stesso tempo ha richiamato la classe politica locale ad attivarsi, attraverso un ampio patto sociale, per preservare una istituzione come l’Università, considerata di importanza fondamentale  per la crescita e lo sviluppo del Molise.

Gli organi accademici devono conservare gli esoneri verso le famiglie indigenti e non devono far gravare sugli studenti e sulle loro famiglie il peso già oneroso della crisi. I diversi attori istituzionali hanno l’obbligo  di prestare un’attenzione costante verso la realtà universitaria molisana. Bisogna essere al fianco  al fianco dei  lavoratori, delle famiglie e sostenere la mobilitazione degli studenti studentesche dei prossimi giorni.

I temi dell’Università e della conoscenza saranno al centro della grande marcia per il lavoro organizzata in Molise,  insieme a CISL e UIL per il prossimo 28 giugno, e che sarà conclusa dal Segretario Nazionale Susanna Camuso.

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