I tassi di interesse imposti dalle banche italiane sui mutui prima-casa, sono i più elevati d’Europa con un differenziale di 116 punti base in più rispetto alle banche dei Paesi euro, con un gravame di 25.000 euro in più su un mutuo trentennale di 100.000 euro.
Ma nonostante tali tassi più alti e vessatori imposti in Italia dalle banche alle famiglie italiane, per recuperare risorse economiche a danno dei consumatori sui crediti allegri concessi agli amici, miliardi di euro senza garanzie e girati in sofferenza, i signori del credito ben protetti da distratte autorità vigilanti, continuano a respingere le domande di mutuo, contribuendo così al crollo del mercato immobiliare e delle compravendite, che nel terzo trimestre ha registrato una flessione –secondo l’Istat- del 23,1% con 134.984 passaggi di proprietà.
Le banche e Bankitalia, hanno una gravissima responsabilità sulla crisi e sulle condizioni economiche con la restrizione del credito, l’utilizzo dei depositi bancari per finalità speculative contrarie alla ripresa delle attività produttive, sulla gestione clientelare del credito e del risparmio soffocando in tal modo qualsiasi domanda per invertire l’avverso ciclo economico e la cattiva congiuntura. Senza affrontare la questione con regole e sanzioni, diventa effimera invertire la tendenza di recessione, sviluppo e disagio sociale.
Le banche e Bankitalia, hanno una gravissima responsabilità sulla crisi e sulle condizioni economiche con la restrizione del credito, l’utilizzo dei depositi bancari per finalità speculative contrarie alla ripresa delle attività produttive, sulla gestione clientelare del credito e del risparmio soffocando in tal modo qualsiasi domanda per invertire l’avverso ciclo economico e la cattiva congiuntura. Senza affrontare la questione con regole e sanzioni, diventa effimera invertire la tendenza di recessione, sviluppo e disagio sociale.
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