giovedì 16 gennaio 2014

Restituzione contributi sisma, costretti a fare ancora ricorsi

Il portale dei lavoratori pubblici – NoiPa - ha pubblicato le retribuzioni spettanti ai dipendenti  per il mese di gennaio ’14.  I docenti ed il personale ATA hanno avuto la conferma di quanto in queste settimane avevamo denunciato.






La ragioneria provinciale dello Stato di Campobasso  ha modificato nuovamente le modalità di restituzione dei contributi sospesi per il terremoto, attuando trattenute di 150-250 euro dalle buste paga fino al gennaio 2016.

Tutto ciò avviene nonostante le centinaia di sentenze favorevoli ai lavoratori pubblici nelle quali i giudici hanno intimato all’amministrazione di seguire le regole stabilite dalle norme di riferimento e consentire la restituzione con rate fino al 2022-28. Invece, non c’è stato verso. Una nota della direzione centrale dell’INPS –INPDAP, ha imposto, di fatto, alla Ragioneria territoriale  di ritornare alla modalità di restituzione entro  gennaio del  2016 dei contributi sospesi.

Si ripristina ciò che una circolare dell’INPDAP nel 2011 aveva stabilito: restituzione a tappe forzate e non rateizzazione più lunga  disciplinata dalla normativa precedente (numero di rate ed importi di cui all'Ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3253/2002).   A nulla sono servite le sentenze di condanna da parte dei giudici di I° e II° grado che hanno imposto all’Amministrazione anche al pagamento delle spese legali.

Viene azzerata la decisione della Ragioneria  territoriale dello Stato della Provincia di Campobasso che, con la determina n. 5654 del 27 marzo 2013,  aveva deciso, in regime di autotutela,  la rideterminazione sul debito residuo al 30 aprile 2013 secondo le modalità precedenti: numero di rate pari a otto volte le mensilità sospese. Dunque, con lo stipendio di gennaio i pubblici dipendenti  della provincia di Campobasso si sono visti decurtata la busta paga di 150-250 euro mensili a fronte dei 15-30  che stavano versando. Un vero e proprio salasso, non annunciato, contrario a qualsiasi norma, che determinerà un evidente impoverimento delle retribuzioni ferme dal 2009, in assenza di qualsiasi recupero dell’inflazione o di rinnovo contrattuale.

Risultano esenti da tale decisone coloro che, dopo aver presentato ricorso, hanno avuto una sentenza favorevole, che obbliga l’Amministrazione a mantenere le modalità di restituzione definite dai giudici. Gli altri dovranno necessariamente intraprendere la via giudiziaria per far valere i loro diritti, ingiustamente lesi da decisioni cervellotiche e disposte in violazione delle più elementari regole giuridiche.

Pertanto, la FLC CGIL Molise, avendo constatato che l’Amministrazione in queste settimane si è dimostrata sorda alle richieste di confronto per trovare una soluzione al problema, rilancia le vertenze legali ed invita i docenti ed il personale ATA interessati, a recarsi presso le proprie sedi per presentare il ricorso  nei confronti di  decisioni che  stanno arrecando un notevole danno individuale ai lavoratori e che testimoniano il disinteresse, di chi dovrebbe gestire con equilibrio la cosa pubblica, nei confronti di  istanze legittime.

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