Sarà approvato entro fine agosto il nuovo accordo di partenariato per la programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020. Lo ha assicurato, in apertura dell’audizione alla XIV Commissione Affari europei del Senato, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Coesione Territoriale, Graziano Delrio.
La proposta di accordo che riguarda i fondi Fesr (Fondi europei di sviluppo regionale), Fse (Fondo sociale europeo), Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) è stata trasmessa alla Commissione europea il 22 aprile scorso dando avvio al negoziato formale con l’Unione Europea. “Entro la fine di agosto quindi la trattativa sarà chiusa e l’accordo sarà approvato” ha detto Delrio.
Delrio è quindi entrato nel merito delle modifiche apportate alla prima stesura dell’accordo: “Una tra le osservazioni più rilevanti era relativa a un rafforzamento della diagnosi dei fabbisogni territoriali, che già avevamo, ma che non erano stati inclusi nella prima bozza. Proprio in merito a questo voglio sottolineare che uno degli obiettivi di questa programmazione, su cui c’è una fortissima sintonia tra noi e la Commissione, è la “smart specialization strategy”, cioè una programmazione non più top-down, ma che sia frutto di un’analisi strategica fatta dal basso degli obiettivi, delle debolezze e delle specificità dei territori, sulla base della quale si costruiscano strategie di sviluppo reale e auto-propulsivo del territorio, abbandonando le logiche assistenziali. Questa è l’ultima programmazione in cui il nostro Paese avrà a disposizione una così rilevante mole di denaro – siamo il secondo percettore dopo la Polonia – e quindi è molto importante che l’approccio venga invertito”.
“Un’altra osservazione di rilievo riguardava la specificazione della proposta strategica fino alla definizione degli obiettivi e dei risultati attesi. Le azioni previste sono numerosissime, oltre 300. La nostra idea, per risolvere i problemi di spesa incontrati nelle programmazioni precedenti, è che dobbiamo concentrarci su poche azioni”.
Delrio è quindi entrato nel merito delle modifiche apportate alla prima stesura dell’accordo: “Una tra le osservazioni più rilevanti era relativa a un rafforzamento della diagnosi dei fabbisogni territoriali, che già avevamo, ma che non erano stati inclusi nella prima bozza. Proprio in merito a questo voglio sottolineare che uno degli obiettivi di questa programmazione, su cui c’è una fortissima sintonia tra noi e la Commissione, è la “smart specialization strategy”, cioè una programmazione non più top-down, ma che sia frutto di un’analisi strategica fatta dal basso degli obiettivi, delle debolezze e delle specificità dei territori, sulla base della quale si costruiscano strategie di sviluppo reale e auto-propulsivo del territorio, abbandonando le logiche assistenziali. Questa è l’ultima programmazione in cui il nostro Paese avrà a disposizione una così rilevante mole di denaro – siamo il secondo percettore dopo la Polonia – e quindi è molto importante che l’approccio venga invertito”.
“Un’altra osservazione di rilievo riguardava la specificazione della proposta strategica fino alla definizione degli obiettivi e dei risultati attesi. Le azioni previste sono numerosissime, oltre 300. La nostra idea, per risolvere i problemi di spesa incontrati nelle programmazioni precedenti, è che dobbiamo concentrarci su poche azioni”.
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