venerdì 6 giugno 2014

Con i 25 milioni di euro sottratti al Progetto Mose si completerebbe l’ospedale nuovo di Agnone

Venezia contro Agnone. Mentre la struttura si deprezia nessuno dice qual è il suo destino.









Agnone vanta un antico quartiere veneziano (il vero cuore della città)  e la chiesa-madre è stata intitolata a San Marco proprio da quei veneziani che poco dopo l’anno mille, esuli da Venezia, hanno voluto imprimere nella pietra delle loro case anche il leone-simbolo della Serenissima, pure come emblema del loro artigianato che ha reso l’Atene del Sannio ricca ed orgogliosa “polis” montana, capitale e riferimento di una fiorente civiltà.

Oggi, viene spontanea una considerazione che pone idealmente Venezia “contro” Agnone. E’ infatti cronaca di questi giorni l’indagine della magistratura che ha effettuato ben 35 arresti eccellenti nel contesto di un flusso continuo di corruzione che dagli anni ottanta produceva, attorno al Progetto lagunare Mose, favori politici e bustarelle pesanti per un ammontare presunto di oltre 25 milioni di euro, cioè 50 miliardi delle ex-lire … proprio quanto basterebbe per rendere operativo il nuovo ospedale di Agnone, fermo ancora alla semplice tamponatura edilizia.

Se riuscissimo a tradurre la corruzione in soldi tolti alle opere pubbliche incompiute, alle scuole fatiscenti e a tutto ciò che non funziona in Italia (servizio sanitario compreso), possiamo meglio capire quanto il popolo sia continuamente defraudato di strutture e servizi utili alla propria salute,  al progresso collettivo e alla competitività internazionale. Non a caso il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi ha dichiarato che i corruttori, specialmente gli uomini delle istituzioni che hanno giurato fedeltà alla Repubblica, andrebbero processati per alto tradimento.

Intanto, nessuno sa dire che destino avrà o di che morte dovrà morire la mega-struttura che avrebbe dovuto essere il nuovo ed efficiente ospedale di Agnone. Resterà monumento agli sprechi di Stato, rischiando di sbriciolarsi, oppure verrà venduto ai privati che forse lo utilizzerebbero meglio delle istituzioni pubbliche o verrà trasformato in residenza per anziani?... Certo è che dei nuovi ospedali molisani (Campobasso, Isernia, Venafro, Larino e Termoli) partiti insieme decenni fa, soltanto quello di Agnone si è perso per strada. Colpa di chi?... Purtroppo, non avremo mai una risposta. Ed è proprio questo, eticamente parlando, il danno maggiore.


Domenico Lanciano

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