Legambiente non può che guardare con favore alle operazioni di disarmo e di smaltimento delle armi chimiche siriane, operazioni di cui si sta occupando l’Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche (OPCW) congiuntamente con le Nazioni Unite.
Come dichiarato dall’ex ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, è un dovere della comunità internazionale assicurare la distruzione delle armi chimiche. “Ben venga il contributo dell’Italia per portare a termine una missione i cui scopi coincidono con l’interesse dell’intera umanità e a cui nessun paese responsabile può sottrarsi - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - ma è indispensabile che il governo italiano e tutte le parti interessate assicurino la massima sicurezza e l’assoluta trasparenza dell’operazione, escludendo categoricamente ogni rischio di sversamento in mare. Nessun ‘top secret’ può o deve essere posto su questa operazione”.
Al fine di evitare allarmismi, polemiche e opacità, Legambiente ritiene indispensabile che il governo e tutte le parti interessate forniscano completa informazione sul progredire delle varie fasi, quali, per esempio, il costante aggiornamento sul quantitativo delle armi caricate sulle navi da trasporto e sulla posizione della “Ark Futura” e della “Taiko”, sul trasferimento dei mustard gas (iprite) da sottoporre ad idrolisi sulla nave USA “Cape Ray”, sullo sbarco e lo smaltimento a terra dei residui del trattamento e su tutte le azioni connesse.
Chiede, inoltre, la predisposizione, l’ampia diffusione e la sperimentazione di un piano di sicurezza e di protezione civile per le popolazioni potenzialmente esposte al rischio di un incidente, e l’adeguamento delle strutture sanitarie e di sicurezza allo scenario di rischio.
“Chiediamo a tutte le parti interessate di non trascurare queste sollecitazioni - aggiunge Cogliati Dezza – c’è tempo a sufficienza per metterle in pratica. Evitiamo di trasformare un’operazione di pacificazione da condividere in un’altra occasione di conflittualità tra cittadini e istituzioni”.
Al fine di evitare allarmismi, polemiche e opacità, Legambiente ritiene indispensabile che il governo e tutte le parti interessate forniscano completa informazione sul progredire delle varie fasi, quali, per esempio, il costante aggiornamento sul quantitativo delle armi caricate sulle navi da trasporto e sulla posizione della “Ark Futura” e della “Taiko”, sul trasferimento dei mustard gas (iprite) da sottoporre ad idrolisi sulla nave USA “Cape Ray”, sullo sbarco e lo smaltimento a terra dei residui del trattamento e su tutte le azioni connesse.
Chiede, inoltre, la predisposizione, l’ampia diffusione e la sperimentazione di un piano di sicurezza e di protezione civile per le popolazioni potenzialmente esposte al rischio di un incidente, e l’adeguamento delle strutture sanitarie e di sicurezza allo scenario di rischio.
“Chiediamo a tutte le parti interessate di non trascurare queste sollecitazioni - aggiunge Cogliati Dezza – c’è tempo a sufficienza per metterle in pratica. Evitiamo di trasformare un’operazione di pacificazione da condividere in un’altra occasione di conflittualità tra cittadini e istituzioni”.
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