La sorgente principale della società di imbottigliamento dell’acqua "Castellina" di Castelpizzuto è stata finalmente dissequestrata. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Campobasso all’indomani della sentenza di assoluzione anche in II grado dall’accusa di furto d’acqua avvenuta lo scorso mese di luglio e stamattina gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Isernia hanno materialmente tolti i sigilli alla sorgente.
"L’Azienda – afferma il presidente, ing. Camillo Colella - torna a produrre a pieno regime e a rilanciare il proprio marchio affrontando tutte le sfide del mercato. La sorgente principale, ribadiamo ancora una volta indipendente dall’acquedotto comunale, è stata posta sotto sequestro nell’aprile 2009 causando innumerevoli danni all’Azienda, a tutti i soci a partire da quello di maggioranza (la Colella Holding) e a tutti gli altri che, non ricapitalizzando dinanzi alla grave crisi in cui si è ritrovata l’Azienda a causa del fermo, hanno perso le quote dopo i tanti sacrifici ed impegno profusi sin dall’avvio dell’impresa ideata da Antonio Succi tramite azionariato popolare, e al territorio. Non abbiamo sottratto acqua alla comunità di Castelpizzuto, siamo sempre stati convinti della legittimità del nostro operato e di quello della Regione oltre che del Ministero, i quali hanno proceduto nelle autorizzazioni e licenze secondo i dettami legislativi, tanto che i giudici di I grado e d’Appello hanno dato ragione alle nostre tesi ed ora, come già affermato in più occasioni, qualcuno dovrà rispondere per le conseguenze disastrose che tale battaglia ha provocato all’immagine e alla commercializzazione dell’acqua Castellina".
Castellina, così come l’abruzzese Santa Croce, è oggetto di una imponente opera di rilancio da parte del Gruppo Colella. "I nostri clienti Castellina – aggiunge il presidente, ing. Camillo Colella - possono contare su un prodotto puro e salubre che sgorga in un territorio incontaminato alle falde del massiccio del Matese. Castellina è scelta a livello interregionale perché è un’acqua leggera che non subisce alcun trattamento nel processo produttivo, viene imbottigliata così come sgorga dalla sorgente senza alcuna aggiunta di additivi o trattamenti ed è sempre risultata microbiologicamente pura nei numerosi controlli che vengono effettuati quotidianamente. D’ora innanzi per Castellina, sperando sia terminata la campagna distruttiva perpetrata nel corso di questi ultimi anni da parte del Comune ai danni della collettività sulla quale si riverserà l’opera scellerata degli amministratori, si apre una nuova fase con benefici a livello occupazionale e sociale per un’area interna del Molise colpita da crisi e spopolamento".
Castellina, così come l’abruzzese Santa Croce, è oggetto di una imponente opera di rilancio da parte del Gruppo Colella. "I nostri clienti Castellina – aggiunge il presidente, ing. Camillo Colella - possono contare su un prodotto puro e salubre che sgorga in un territorio incontaminato alle falde del massiccio del Matese. Castellina è scelta a livello interregionale perché è un’acqua leggera che non subisce alcun trattamento nel processo produttivo, viene imbottigliata così come sgorga dalla sorgente senza alcuna aggiunta di additivi o trattamenti ed è sempre risultata microbiologicamente pura nei numerosi controlli che vengono effettuati quotidianamente. D’ora innanzi per Castellina, sperando sia terminata la campagna distruttiva perpetrata nel corso di questi ultimi anni da parte del Comune ai danni della collettività sulla quale si riverserà l’opera scellerata degli amministratori, si apre una nuova fase con benefici a livello occupazionale e sociale per un’area interna del Molise colpita da crisi e spopolamento".
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