L’estate sta volgendo al termine così come gli sconti sui carburanti operati da Eni e da altri marchi.
Per l’Adoc la compagnia nazionale ENI e le altre compagnie che hanno attivato gli sconti dovrebbero mantenere attiva la promozione almeno fino a fine anno, alla luce anche dei recenti aumenti che hanno scosso i prezzi alla pompa. "L’Eni non può andare in ferie, chiediamo che gli sconti sui carburanti continuino fino a fine anno – dichiarano Lamberto Santini e Nicola Criscuoli, rispettivamente Presidente nazionale e regionale dell’Adoc – dando così un segnale forte al Paese, alle famiglie, ai consumatori e alle imprese, garantendoli dai rialzi dei listini.
I recenti aumenti dei carburanti, in media del 7,5% nelle ultime due settimane, hanno inferto un duro colpo all’economia dei consumatori e dell’intero Paese. Tra andata e ritorno dell'esodo estivo la differenza alla pompa è stata pari a circa 7 euro a pieno. In questo modo le famiglie italiane sono diventate le più colpite in Europa dai rincari della "verde" anche durante le vacanze. La situazione nel settore non si è tranquillizzata, pertanto la promozione dovrebbe andare avanti, affinché i prezzi si calmierino, assestandosi. Ad oggi, per un anno di rifornimenti, si spendono circa 3500 euro per automobilista, ben il 12% in più della media europea. Una situazione non più tollerabile, non più gestibile."
"Anzi" - continua Criscuoli - "ribadisco che ci sono però i margini e sono maturi i tempi perché il prezzo dei carburanti cali non solo grazie a sconti e promozioni, ma è ora che cali e basta". La "guerra" a colpi di ribassi fa la felicità di associazioni dei consumatori e automobilisti, ma una guerra, una campagna promozionale che deve “crescere” e smettere i panni dell’occasionalità per assumere al contrario un carattere strutturale.
D'altra parte, il ribasso costa alle compagnie, ma i dati di mercato, che segnalano una flessione del 10% circa nei consumi di carburanti nell’ultimo anno, dicono che anche alle compagnie un ribasso, fisso e non occasionale, converrebbe.
I recenti aumenti dei carburanti, in media del 7,5% nelle ultime due settimane, hanno inferto un duro colpo all’economia dei consumatori e dell’intero Paese. Tra andata e ritorno dell'esodo estivo la differenza alla pompa è stata pari a circa 7 euro a pieno. In questo modo le famiglie italiane sono diventate le più colpite in Europa dai rincari della "verde" anche durante le vacanze. La situazione nel settore non si è tranquillizzata, pertanto la promozione dovrebbe andare avanti, affinché i prezzi si calmierino, assestandosi. Ad oggi, per un anno di rifornimenti, si spendono circa 3500 euro per automobilista, ben il 12% in più della media europea. Una situazione non più tollerabile, non più gestibile."
"Anzi" - continua Criscuoli - "ribadisco che ci sono però i margini e sono maturi i tempi perché il prezzo dei carburanti cali non solo grazie a sconti e promozioni, ma è ora che cali e basta". La "guerra" a colpi di ribassi fa la felicità di associazioni dei consumatori e automobilisti, ma una guerra, una campagna promozionale che deve “crescere” e smettere i panni dell’occasionalità per assumere al contrario un carattere strutturale.
D'altra parte, il ribasso costa alle compagnie, ma i dati di mercato, che segnalano una flessione del 10% circa nei consumi di carburanti nell’ultimo anno, dicono che anche alle compagnie un ribasso, fisso e non occasionale, converrebbe.
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