Nel corso del dibattito parlamentare svoltosi negli ultimi giorni alla Camera dei Deputati per la conversione in legge del D.L. n. 133/2013 c.d. Imu-Bankitalia, la polemica politica ha spesso preso il sopravvento sulla realtà dei fatti così che alcuni interventi hanno prospettato effetti del provvedimento del tutto fantasiosi e infondati.
In particolare, in merito alle nuove regole relative alla partecipazione al capitale della Banca d'Italia, nessun "regalo" è stato fatto alle banche, perché la rivalutazione del capitale e una più equilibrata ripartizione delle quote di partecipazione alla Banca d'Italia non comportano alcun onere per lo Stato.
La riforma di un assetto risalente al 1936 era peraltro divenuta ormai urgente in vista dell'entrata in vigore del nuovo sistema unico di supervisione bancaria in ambito europeo.
I contenuti e gli effetti del decreto legge sono stati ampiamente illustrati e discussi dal Ministro dell'Economia e delle Finanze in due audizioni presso le commissioni competenti di Camera e Senato.
Nel corso dell'esame del provvedimento sono stati approvati emendamenti di iniziativa parlamentare con il parere favorevole del Governo.
La riforma di un assetto risalente al 1936 era peraltro divenuta ormai urgente in vista dell'entrata in vigore del nuovo sistema unico di supervisione bancaria in ambito europeo.
I contenuti e gli effetti del decreto legge sono stati ampiamente illustrati e discussi dal Ministro dell'Economia e delle Finanze in due audizioni presso le commissioni competenti di Camera e Senato.
Nel corso dell'esame del provvedimento sono stati approvati emendamenti di iniziativa parlamentare con il parere favorevole del Governo.
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