giovedì 17 maggio 2012

Poste Italiane : Drammatica la situazione per il Molise. Situazione sottovalutata dalla regione

Ecco l’Italia dei paradossi, anche una realtà come Poste Italiane, con un bilancio più che positivo attestato da un utile netto pari ad 846 milioni di euro per il 2011, pensa maggiormente ai tagli del personale piuttosto che alla razionalizzazione delle spese inutili e, troppo spesso, di comodo.









Basti pensare che il 17 aprile scorso, ovvero il giorno prima della presentazione del bilancio 2011, il Gruppo Poste Italiane spa ha presentato il piano di ristrutturazione aziendale, nel quale ha comunicato  la decisione di ristrutturare l’azienda, a causa di un presunto calo di flussi di traffico, pertanto tutte le zone di recapito, urbane e non urbane, verrebbero ridisegnate. Una scelta industriale che forse renderà più uniforme la distribuzione del personale, ma sicuramente porterà al licenziamento di circa 1800 persone in 5 regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Basilicata, che andranno ad aggiungersi agli oltre 800 posti di lavoro soppressi in questi anni in Molise. Una scelta deprecabile sia da un punto di vista etico che morale, perché l’azienda fa ricavi e utili sulla pelle dei lavoratori.

Come se non bastasse, in un momento così difficile per i lavoratori italiani, la razionalizzazione delle zone di recapito dovrebbe portare ad oltre 10.000 licenziamenti già dal prossimo anno.  Nel Molise poi la situazione passa dal tragico al drammatico, con una riorganizzazione, come denunciato anche dalle organizzazioni sindacali di categoria, totalmente illogica: infatti Poste italiane spa vorrebbe accorpare gli uffici di recapito nei paesi che non hanno più di 200 abitanti per km quadrato, con il conseguente isolamento della popolazione e degli uffici pubblici. Ovviamente questi tagli del personale pregiudicheranno la qualità dei servizi postali,  producendo oltre ai disagi, evidenti sprechi, basta pensare agli investimenti multimilionari fatti dall’ente negli anni passati.

Infatti  Poste italiane dovrebbe spiegare a cosa servirà la corposa flotta aerea acquistata,  se il corriere prioritario non potrà più mantenere gli standard di qualità del prodotto J+ l, cioè assicurare il recapito della corrispondenza in 24ore.

A cosa servono le RAM, Recapito Area Manageriali, se fino ad oggi queste strutture hanno creato solo spese, senza alcun ritorno in termini di efficienza, di economicità, di riorganizzazione e di qualità del servizio di recapito? L'assurdo è che il Molise è l'unica regione in tutta Italia ad avere l’organizzazione direzionale spezzettata in tre Direzioni diverse, ed incredibilmente situate a loro volta in tre Regioni diverse, ovvero, l’ALT CENTRO (Area Logistica Territoriale Centro) con sede in Roma, la RUR (Responsabile Umane Risorse) con sede in Bari e la RAM4 ( Recapito Area Manageriale 4 ) con sede a Pescara. Non sarebbe più logico e meno dispendioso che le stesse Direzioni dipendessero da una sola Struttura Regionale?

Ma i problemi vengono anche  da lontano:  gli ultimi dieci anni hanno visto il Molise vittima di inspiegate ed inspiegabili scelte gestionali, ad esempio a Campobasso, il capoluogo della nostra Regione, l'ex Centro Postale Operativo (CPO) è stato trasformato in Centro Distribuzione Master (CDM) ovvero una struttura di minore importanza, mentre in tutte le altre regioni italiane, e dico tutte, gli ex Centri Postali Operativi (CPO)  sono stati trasformati in Centri Prioritari (CP); non si può tollerare che in Italia ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B! Infine, in Molise, non è stata mai attivata una qualsiasi Direzione di Servizi Innovativi così come è stato per molti capoluoghi di regione e di provincia, precludendo lo sviluppo dei servizi e di conseguenza lo sviluppo occupazionale.

Scelte scellerate, troppo spesso sottovalutate dalla politica regionale che oggi, in tempo di crisi deve fare i conti ancora di più con gli errori del passato. Il nostro paese sta attraversando un periodo di forte crisi e grave disagio sociale, in questi casi più che mai la parola passa ai dipendenti che, come annunciato anche dai sindacati, prepara manifestazioni per protestare contro il nuovo piano aziendale di Poste italiane, dal canto mio farò il possibile per sollevare il problema a Montecitorio con una interrogazione parlamentare ai Ministeri competenti, per cercare di restituire la dignità sottratta ai lavoratori, ai cittadini ed alle Poste Molisane.

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