giovedì 17 maggio 2012

Il caso del blocco operatorio del "Veneziale" sul Corriere della Sera

La denuncia scattata lo scorso anno da Maria Teresa D’Achille: "Occorre fare luce sull' accaduto"









 


Il clamoroso caso del nuovo Blocco operatorio dell’ospedale “Veneziale” di Isernia (DEA), costruito con una spesa di circa 2 milioni di euro ma chiuso da oltre due anni perché si sono “dimenticati” di realizzare gli ascensori per il trasporto dei degenti dai reparti e quelli esistenti sono troppo angusti per trasportarvi i lettini, è finito oggi sulla stampa nazionale. Il Corriere della Sera, infatti, con un articolo a firma di Gian Antonio Stella dal titolo “E l’ospedale d’Isernia dimenticò l’ascensore” ha dato risalto all’ennesimo episodio di malasanità e spreco a danno dei contribuenti targato made in Molise.

Ciò che è accaduto al “Veneziale” e che ha portato il Molise nuovamente alla ribalta della cronaca nazionale per un altro vergognoso caso dovrebbe far riflettere tutti gli isernini che domenica e lunedì sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco, perché in corsa vi è la sorella del Governatore Michele Iorio (quest’ultimo artefice della grave situazione della sanità molisana), che attualmente ricopre anche la carica di direttore del Distretto sanitario di Isernia.

La sottoscritta già lo scorso 13 ottobre denunciò il fattaccio agli organi di stampa locali e qualche settimana fa (28 aprile) ha indetto una conferenza stampa, insieme al candidato sindaco del centro-sinistra Ugo De Vivo e alla quale hanno partecipato anche i medici Pastore e Mazza, per far conoscere alla cittadinanza il modus operandi nella sanità molisana già duramente colpita da anni di mala gestione che ci ha portati ad un deficit stratosferico e all’affrontare un piano di rientro che si ripercuote sulle spalle di cittadini ed imprenditori con un esponenziale aumento delle tasse.

Occorre fare chiarezza ed accertare eventuali responsabilità e della vicenda è stato informato l’onorevole Antonio Di Pietro.

La nuova struttura seminterrata del “Veneziale” è costata fior di milioni e le attrezzature ivi esistenti stanno, ovviamente, divenendo obsolete. Ma oltre al danno la beffa. Sì, perché il “Veneziale” di qui a qualche anno dovrebbe essere smantellato per realizzare un nuovo presidio ospedaliero a metà strada tra Isernia e Venafro – l’ennesima manovra, dopo Università, scuole ed uffici pubblici, tesa a spopolare il capoluogo di servizi e linfa umana - per una spesa di 80 milioni di euro.

Ma nel frattempo cosa è previsto nel Psr? Interventi al “Veneziale” per 17 milioni di euro. Se questa è programmazione… insomma, si dilapidano fondi pubblici per adeguare un ospedale che dovrebbe venir chiuso e lo si fa mentre si dovrebbe operare nell’ottica del contenimento dei costi per far quadrare i conti del comparto sanitario e in un frangente storico in cui si è alle prese con la difficile crisi economico-finanziaria.

Nessun commento: