venerdì 24 febbraio 2012

Laura Carrer di Transearch Brazil intervistata da Luca Angelone


Continua la serie di incontri di Luca Angelone, tirocinante presso l'ex ICE di San Paolo del Brasile e in missione per la regione Molise in vista dell’importante appuntamento di maggio che vedrà coinvolti il Governo italiano, le Regioni e la Rete Camerale, e che vede la nostra regione capofila di uno dei settori trainanti il made in Italy nel mondo: la moda e l'abbigliamento.



È la volta della Dott.ssa Laura Carrer, rinomata consulente presso la Transearch Brazil. Il suo curriculum è invidiabile. Si laurea in Economia presso l´Università La Sapienza di Roma nel 1970. Successivamente, nel 1974, si specializza in Commercio Estero, frequentando il rinomato Master CorCE organizzato dall’ICE. Di rientro in Brasile frequenta l´MBA in Commercio Internazionale. Prende parte anche a diversi corsi riguardanti le vendite al dettaglio presso l'Università di Lisbona. Per quanto riguarda la sua attività lavorativa, giovanissima inizia a lavorare presso l´Ambasciata brasiliana a Roma, occupandosi dell’area economica e commerciale. Di ritorno in Brasile inizia a lavorare presso diverse aziende, facendosi le ossa e affinando sempre piú le conoscenze di quella che poi sarebbe diventata la sua vera professione. Nel 1995 inizia a gestire l'area del commercio estero del gruppo portoghese Jeronimo Martins (Retail), l'ex Supermercato SE che viene acquistato dalla catena Pão de Açúcar. Nel 2003, inizia a collaborare con la SAB (una società di trading) in San Paolo. Dal 2006 porta la sua grande esperienza in Transearch Brazil.
L´intervista avviene nel suo ufficio sito nella movimentata Avenida Faria Lima. Si mostra da subito molto gentile e cordiale, dedicandomi oltre un ora del suo tempo.

Gentile Dottoressa, mi può spiegare in cosa consiste il suo lavoro?

Io svolgo attività di consulenza a tutte quelle imprese desiderose di esportare i loro prodotti in Brasile. Data la mia ventennale esperienza nel settore ho aziende che si rivolgono a me provenienti da tutte le parti del Mondo. Il Brasile è un paese difficile, complicato. Molte volte lo si sottovaluta. Per non sbagliare bisogna affidarsi a persone preparate e che sappiano svolgere il loro mestiere nella maniera piú professionale possibile.

Quali sono le principali difficoltà che si incontrano?

Innanzitutto l´elevata burocrazia. Poi vi sono tutta una serie di dazi interni che fanno triplicare il prezzo del prodotto importato. Altre difficoltà potrebbero essere la scarsa conoscenza del mercato, della lingua, dei gusti dei brasiliani.

È apprezzato il made in Italy in Brasile?

Si, molto. La comunanza di gusti è notevole, con alcune variazioni ovviamente. Questo è dovuto anche ai 25.000.000 di oriundi di origine italiana presenti sul territorio. Un prodotto italiano qui è sinonimo di qualità.

Quali sono, in particolare, i prodotti piú apprezzati?

Tutti i prodotti agro-alimentari italiani sono molto apprezzati ma, fra tutti, hanno un piú facile piazzamento i pomodori pelati e l´olio di oliva. La classe media è aumentata e aumenterà ancora, cosí come i milionari. Di pari passo stanno aumentando anche i consumi. Il consumatore ora è piú attento ed esigente di una volta. Rivolge una particolare attenzione anche all’imballaggio, al modo in cui il prodotto viene confezionato e presentato sugli scaffali.

Come Lei sa sono molisano, una regione poco conosciuta in Italia e nel Mondo. Sono peró orgoglioso di dire che il Molise è il maggiore produttore di tartufi in Italia, superiore ad Alba, in Piemonte. Nelle vallate umide più interne delle provincie di Isernia e Campobasso è molto frequente il Tartufo Bianco Pregiato Nelle zone più asciutte, invece, si raccoglie in abbondanza lo Scorzone e l'Uncinato. Cosa consigliare a tutti quei cavatori molisani che vorrebbero far conoscere il Re della tavola ai brasiliani?

Il tartufo in Brasile è ancora poco conosciuto, è una nicchia. Dunque bisogna farlo prima conoscere, attraverso la partecipazione a fiere, conferenze stampa, programmi tv e manifestazioni. Un´ottima strada da percorrere potrebbe essere anche quella di lavorare insieme alle scuole di gastronomia presenti a San Paolo. Ve ne sono ben quattro. Si potrebbe siglare una sorta di partenariato, dove i vostri chef potrebbero insegnare a cucinare il pregiato tubero qui in Brasile ed i nostri insegnare loro uno dei nostri piatti tipici.

Scusi se insisto parlando del Molise ma, nonostante sia la seconda regione piú piccola di Italia, possiede un patrimonio eno-gastronomico poco conosciuto e valorizzato. Nella nostra terra, piccola e dimenticata, beviamo un vino che risale alla metà del 700. Si chiama Tintilia e fu portato dagli spagnoli sotto la dominazione dei Borboni. Ha ottenuto il riconoscimento della D.O.C. nel 1998. Che possibilità ci sono per i vini italiani?

Devo essere sincera ma non ho mai sentito parlare di questo vino. Tuttavia il vino italiano è molto apprezzato in Brasile. Secondo la classifica dei maggiori esportatori di vino in Brasile relativa al 2011, il Cile si posiziona al primo posto da 10 anni. Al secondo posto si colloca l’Argentina. Seguono la Francia al terzo posto e l’Italia al quarto. Scendendo nel dettaglio, l’export di vini italiani nel Paese sudamericano è cresciuto del 21% nel 2011 rispetto al 2010. Una grande opportunità per le aziende italiane attive nel settore.

Ultima domanda, cosa mi può dire dei prodotti dolciari? 

Vi è spazio per tutti i settori. L´importante è che l´imprenditore che decida di intraprendere questa avventura ci creda davvero. Se si pensa di avere successo su questo mercato solo affidandosi ad un importatore, che ci acquista il prodotto e lo distribuisce, ci si sbaglia di grosso. Bisogna aggredire il mercato, far conoscere il prodotto attraverso una forte operazione di marketing, capire bene il mercato, quali sono i prodotti con cui andremo a concorrere. I prodotti dolciari italiani sono molto richiesti, soprattutto i panettoni natalizi e le colombe pasquali. Se poi hanno una bella confezione ancora meglio. Sui torroni, invece, non vedo un gran mercato, forse perché ancora non conosciuto.

Dottoressa, la ringrazio per la gentile intervista concessami. Ci ha permesso di avere maggiori informazioni su uno dei mercati di sbocco a maggior potenziale per le aziende internazionalizzate o che intendano implementare una strategia di internazionalizzazione. Quando si trova a passare in Italia mi venga a trovare in Molise, potremmo continuare la chiacchierata davanti un buon piatto di pasta al farro Pantanella, sorseggiando una Tintilia Molise.

Grazie a Lei, non mancherò. Se avesse bisogno di ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi.

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