Finalmente si conoscono le linee guida del Governo sui problemi della scuola. Il documento “La buona scuola” recepisce molte proposte che la FLC CGIL ha presentato in diversi dossier. In modo particolare su: superamento del lavoro precario, concorso per diventare docente, istituzione dell’organico funzionale, eliminazione delle “molestie burocratiche”, restituzione del tempo pieno, riforma degli organi collegiali.
Manca, però, qualunque riferimento al rinnovo del contratto di lavoro, nonostante si parli di profili professionali, carriere, orari e retribuzioni, funzione docente, trattamento economico, valutazione, mobilità, fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Si tratta di materie contrattuali e in sede contrattuale vanno affrontate e definite. Nel documento il sindacato non viene mai menzionato come interlocutore sulle questioni riguardanti l’organizzazione del lavoro.
Nel Piano Renzi, manca, inoltre, qualsiasi riferimento alle assunzioni del personale ATA; anzi si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della digitalizzazione. Ciò è inaccettabile. Le scuole per poter funzionare hanno bisogno di personale di segreteria adeguato ai compiti sempre più complessi dell’autonomia e di collaboratori scolastici che garantiscano l’apertura, l’accoglienza e la vigilanza in ogni plesso.
Il testo contiene argomenti affrontati in maniera discutibile, quali la banca delle ore dei docenti, il rapporto tra scuole e mondo del lavoro, il reclutamento ispettivo e la possibilità per i dirigenti di chiamare i docenti che riterranno più adatti per l’attuazione del POF di istituto. La valorizzazione delle professionalità è una cosa troppo importante per essere affrontata solo con qualche slogan. Manca un obiettivo fondamentale per allinearci all’Europa: l’obbligo scolastico a 18 anni. Emerge, invece, una visione del sapere influenzata più dai bisogni delle imprese che da un progetto educativo e pedagogico.
Le circa 150.000 assunzioni, previste sulla scuola, corrispondono ai numeri che la FLC CGIL ha sempre indicato come necessità prioritaria per un progetto di buona scuola, tanto da aver avviato numerose vertenze sull’uso reiterato del tempo determinato che sono arrivate all’attenzione della Corte europea. In Molise la FLC CGIL ha presentato oltre 250 ricorsi. Il piano di stabilizzazioni che a partire dal 2015 dovrebbe coprire tutti i posti vacanti (50.000 docenti), introdurre nella scuola l’organico dell’autonomia (circa 80.000 docenti per tutti gli ordini), è essenziale per rispondere alle esigenze della progettazione educativa fatta dalle scuole.
In Molise ciò potrebbe determinare almeno 700 immissioni in ruolo di docenti precari e vincitori del concorso che consentirebbero alle scuole di evitare il continuo ricorso allo stillicidio delle supplenze temporanee, garantendo, finalmente, un organico stabile in grado di assicurare la continuità del processo educativo e dare agli studenti molisani il tempo scuola di cui hanno bisogno.
La FLC CGIL Molise, come al solito, è disponibile al confronto per fare in modo che la scuola pubblica assuma il ruolo che le spetta.
Nel Piano Renzi, manca, inoltre, qualsiasi riferimento alle assunzioni del personale ATA; anzi si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della digitalizzazione. Ciò è inaccettabile. Le scuole per poter funzionare hanno bisogno di personale di segreteria adeguato ai compiti sempre più complessi dell’autonomia e di collaboratori scolastici che garantiscano l’apertura, l’accoglienza e la vigilanza in ogni plesso.
Il testo contiene argomenti affrontati in maniera discutibile, quali la banca delle ore dei docenti, il rapporto tra scuole e mondo del lavoro, il reclutamento ispettivo e la possibilità per i dirigenti di chiamare i docenti che riterranno più adatti per l’attuazione del POF di istituto. La valorizzazione delle professionalità è una cosa troppo importante per essere affrontata solo con qualche slogan. Manca un obiettivo fondamentale per allinearci all’Europa: l’obbligo scolastico a 18 anni. Emerge, invece, una visione del sapere influenzata più dai bisogni delle imprese che da un progetto educativo e pedagogico.
Le circa 150.000 assunzioni, previste sulla scuola, corrispondono ai numeri che la FLC CGIL ha sempre indicato come necessità prioritaria per un progetto di buona scuola, tanto da aver avviato numerose vertenze sull’uso reiterato del tempo determinato che sono arrivate all’attenzione della Corte europea. In Molise la FLC CGIL ha presentato oltre 250 ricorsi. Il piano di stabilizzazioni che a partire dal 2015 dovrebbe coprire tutti i posti vacanti (50.000 docenti), introdurre nella scuola l’organico dell’autonomia (circa 80.000 docenti per tutti gli ordini), è essenziale per rispondere alle esigenze della progettazione educativa fatta dalle scuole.
In Molise ciò potrebbe determinare almeno 700 immissioni in ruolo di docenti precari e vincitori del concorso che consentirebbero alle scuole di evitare il continuo ricorso allo stillicidio delle supplenze temporanee, garantendo, finalmente, un organico stabile in grado di assicurare la continuità del processo educativo e dare agli studenti molisani il tempo scuola di cui hanno bisogno.
La FLC CGIL Molise, come al solito, è disponibile al confronto per fare in modo che la scuola pubblica assuma il ruolo che le spetta.
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