Uffici Presidenza Camera e Senato approvano documento su introduzione tetti retribuzioni dipendenti. Il Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica e l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati hanno approvato, nella riunione odierna, un identico documento in tema di introduzione di tetti massimi alle retribuzioni dei dipendenti delle due Istituzioni in analogia con quanto disposto dal decreto-legge n. 66 del 2014 per il personale delle altre pubbliche amministrazioni.
Anche attraverso tale misura, Camera e Senato intendono contribuire allo sforzo di risanamento delle finanze pubbliche, proseguendo con decisione sul terreno del contenimento dei propri costi di funzionamento.
Sulla base degli indirizzi oggi approvati si avvierà immediatamente la fase di contrattazione con le relative organizzazioni sindacali al fine di giungere alle conclusive deliberazioni finali.
Il documento, in sintesi, prevede l'adesione ai princìpi dettati dal suddetto decreto-legge, adeguandoli alle specifiche caratteristiche del lavoro presso le istituzioni parlamentari che richiedono, tra l'altro, di salvaguardare i rapporti retributivi attualmente esistenti tra le diverse categorie professionali, stabilendo così un tetto alle retribuzioni per ciascuna di esse. Il documento oggi approvato prevede, inoltre, di incidere gradualmente anche sui trattamenti retributivi in essere attraverso una loro effettiva e strutturale riduzione, mediante l'applicazione di un contributo straordinario fino al raggiungimento dei tetti stabiliti.
Tali indirizzi si collocano nell'ambito di un contestuale e più generale processo di riforma delle amministrazioni parlamentari, volto ad omogeneizzare le condizioni giuridiche ed economiche del personale delle Camere nella prospettiva del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e di una complessiva riorganizzazione delle strutture.
Sulla base degli indirizzi oggi approvati si avvierà immediatamente la fase di contrattazione con le relative organizzazioni sindacali al fine di giungere alle conclusive deliberazioni finali.
Il documento, in sintesi, prevede l'adesione ai princìpi dettati dal suddetto decreto-legge, adeguandoli alle specifiche caratteristiche del lavoro presso le istituzioni parlamentari che richiedono, tra l'altro, di salvaguardare i rapporti retributivi attualmente esistenti tra le diverse categorie professionali, stabilendo così un tetto alle retribuzioni per ciascuna di esse. Il documento oggi approvato prevede, inoltre, di incidere gradualmente anche sui trattamenti retributivi in essere attraverso una loro effettiva e strutturale riduzione, mediante l'applicazione di un contributo straordinario fino al raggiungimento dei tetti stabiliti.
Tali indirizzi si collocano nell'ambito di un contestuale e più generale processo di riforma delle amministrazioni parlamentari, volto ad omogeneizzare le condizioni giuridiche ed economiche del personale delle Camere nella prospettiva del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e di una complessiva riorganizzazione delle strutture.
E' presumibile ora una "corsa" alla pensione da parte di chi in Parlamento supera il tetto. Alla Camera rimangono quattro finestre all'anno per andare in pensione, mentre al Senato ce ne sono solo due, peraltro a Palazzo Madama sottoposte a un contingentamento. La soglia dei 240mila euro più oneri di stipendio alla Camera la superano in diversi: se un consigliere anziano (con 40 anni di servizio) riceve 358mila euro all'anno, con 25 anni di servizio i consiglieri sforano il limite fissato oggi.
Presidente Boldrini su decisioni Ufficio di Presidenza in materia di contrattazione e tetti
E' un passo importante e positivo quello fatto stamattina dall'Ufficio di Presidenza della Camera, che ha approvato - in parallelo con il Consiglio di Presidenza del Senato - gli indirizzi per la contrattazione con le organizzazioni sindacali dei dipendenti sul nuovo assetto retributivo, in linea con il principio dei tetti massimi che vale per tutte le amministrazioni pubbliche.
E' un atto che vuole rafforzare l'istituzione parlamentare, mettendola sempre più in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese e che a tutti deve essere ben presente. Spiace e rattrista che non lo abbiano capito quei dipendenti della Camera che stamattina hanno inteso contestare nei corridoi le decisioni che venivano prese dall'Ufficio di Presidenza. In contemporanea con la loro iniziativa, ben altra protesta veniva dalla piazza di Montecitorio, dove anche stamattina si sono radunati i lavoratori che lamentano il mancato finanziamento della cassa integrazione in deroga. E' quello il Paese reale, che non ha più reti di protezione sociale, e anche chi lavora dentro Montecitorio è chiamato a rendersene conto.
Sul documento votato stamattina, peraltro, si avvierà immediatamente la trattativa con le organizzazioni sindacali, che avranno modo di far valere in quella sede le loro istanze. Ma spero vivamente che tra tutti i dipendenti - di cui apprezzo l'alta professionalità e il senso delle istituzioni - si faccia strada il senso di responsabilità e la consapevolezza che ci stiamo muovendo in modo lungimirante verso una riforma complessiva, con l'obiettivo di arrivare al ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e ad un'amministrazione unica delle Camere. Perché questo sforzo consegua i risultati migliori è importante la collaborazione di tutti.
Presidente Boldrini su decisioni Ufficio di Presidenza in materia di contrattazione e tetti
E' un passo importante e positivo quello fatto stamattina dall'Ufficio di Presidenza della Camera, che ha approvato - in parallelo con il Consiglio di Presidenza del Senato - gli indirizzi per la contrattazione con le organizzazioni sindacali dei dipendenti sul nuovo assetto retributivo, in linea con il principio dei tetti massimi che vale per tutte le amministrazioni pubbliche.
E' un atto che vuole rafforzare l'istituzione parlamentare, mettendola sempre più in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese e che a tutti deve essere ben presente. Spiace e rattrista che non lo abbiano capito quei dipendenti della Camera che stamattina hanno inteso contestare nei corridoi le decisioni che venivano prese dall'Ufficio di Presidenza. In contemporanea con la loro iniziativa, ben altra protesta veniva dalla piazza di Montecitorio, dove anche stamattina si sono radunati i lavoratori che lamentano il mancato finanziamento della cassa integrazione in deroga. E' quello il Paese reale, che non ha più reti di protezione sociale, e anche chi lavora dentro Montecitorio è chiamato a rendersene conto.
Sul documento votato stamattina, peraltro, si avvierà immediatamente la trattativa con le organizzazioni sindacali, che avranno modo di far valere in quella sede le loro istanze. Ma spero vivamente che tra tutti i dipendenti - di cui apprezzo l'alta professionalità e il senso delle istituzioni - si faccia strada il senso di responsabilità e la consapevolezza che ci stiamo muovendo in modo lungimirante verso una riforma complessiva, con l'obiettivo di arrivare al ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e ad un'amministrazione unica delle Camere. Perché questo sforzo consegua i risultati migliori è importante la collaborazione di tutti.
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