Il cittadino-consumatore attende una risposta seria e tempestiva dalle istituzioni, che rischi corriamo? L’Assoconsum della Regione Molise ha raccolto in questi ultimi giorni l’appello di tanti molisani che chiedono risposte certe alla politica regionale, allarmati dallo scenario inquietante dei presunti rifiuti tossici che in quest’ultimo periodo sta dilagando a macchia d’olio sul nostro territorio molisano.
Se tutto questo è vero: altro che oasi di benessere, di natura incontaminata e di aria pulita!
L’umore dei cittadini si fa ancora più nero allorchè si percepisce che le istituzioni locali risultano dormienti alle preoccupazioni che emergono, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, rimaste segrete per tanti anni e da poco tempo svelate, come si evince dal comunicato stampa del 6 novembre 2013 – Procura della Repubblica di Campobasso- sul presunto interramento di rifiuti tossici nella Regione Molise, e seppure alcuni politici hanno deciso di farsene carico, la loro azione sembra tradursi con un intercedere lento, dovuto al fatto che alcuni comuni del territorio molisano sono stati esclusi dal novero dei siti di interesse nazionale, venendo meno così quell’importante possibilità di ricevere finanziamenti ministeriali, pertanto ogni intervento ai fini della bonifica è demandato al solo finanziamento regionale.
Il cittadino- consumatore chiede più responsabilità e controlli, l’intensificazione delle verifiche dei terreni contaminati, la messa a punto di un programma ed un piano ben definito, con regole ben strutturate da far applicare e rispettare.
Il rispetto per la salute del cittadino deve considerarsi il motore di partenza per il buon funzionamento della macchina politica locale.
Non bisogna dimenticare che è compito dello Stato rispettare e garantire i diritti fondamentali dell’uomo, da intendersi quali diritti primari, sanciti costituzionalmente e tra questi, direttamente ricompreso nel diritto alla salute, vi è il diritto alla salubrità ambientale. La tutela della salute comprende, infatti, anche la pretesa dell’individuo a vivere in condizioni ambientali che non pongano a rischio il suo bene essenziale di vita salubre.
L’ambiente diventa elemento determinativo della qualità della vita: la sua richiesta di protezione non nasce da futili astrattezze, ma da precetti giuridici che la individuano come situazione giuridica di benessere sociale, come interesse fondamentale della collettività.
Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono, inoltre, essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
In che modo la politica locale può intervenire, come riuscire a stroncare questi fenomeni che sono legati a business illegali?
In primo luogo con la tempestiva messa in sicurezza del territorio, e con la bonifica delle aree individuate come contaminate, anche se questo è un tasto dolente, perché occorrono molti soldi, ma non per questo la carenza di fondi può giustificare l’inerzia da parte degli organi competenti: i cittadini sono stanchi, infatti, di sentire che non ci sono risorse finanziarie, o che bisogna attendere; in secondo luogo, rafforzando l’azione di contrasto e di repressione degli avvelenamenti ambientali.
Altra strada da percorrere è la diffusione della cultura della legalità e del rispetto dell’ambiente, incontrando ed informando la cittadinanza non solo sulle norme in vigore, ma anche sui canali di segnalazione degli abusi.
Tutti i cittadini, nessuno escluso, in sinergia con le istituzioni, sono chiamati a collaborare in tal senso.
L’ultima azione da compiere, poi, deve essere la messa in atto di politiche preventive, attraverso lo sviluppo di opere di sensibilizzazione territoriale, di educazione ambientale, ripartendo dai principi di sana convivenza civile e di solidarietà tra tutti i cittadini, il cui unico fine resta la tutela della bellezza della natura e l’amore per la vita.
L’umore dei cittadini si fa ancora più nero allorchè si percepisce che le istituzioni locali risultano dormienti alle preoccupazioni che emergono, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, rimaste segrete per tanti anni e da poco tempo svelate, come si evince dal comunicato stampa del 6 novembre 2013 – Procura della Repubblica di Campobasso- sul presunto interramento di rifiuti tossici nella Regione Molise, e seppure alcuni politici hanno deciso di farsene carico, la loro azione sembra tradursi con un intercedere lento, dovuto al fatto che alcuni comuni del territorio molisano sono stati esclusi dal novero dei siti di interesse nazionale, venendo meno così quell’importante possibilità di ricevere finanziamenti ministeriali, pertanto ogni intervento ai fini della bonifica è demandato al solo finanziamento regionale.
Il cittadino- consumatore chiede più responsabilità e controlli, l’intensificazione delle verifiche dei terreni contaminati, la messa a punto di un programma ed un piano ben definito, con regole ben strutturate da far applicare e rispettare.
Il rispetto per la salute del cittadino deve considerarsi il motore di partenza per il buon funzionamento della macchina politica locale.
Non bisogna dimenticare che è compito dello Stato rispettare e garantire i diritti fondamentali dell’uomo, da intendersi quali diritti primari, sanciti costituzionalmente e tra questi, direttamente ricompreso nel diritto alla salute, vi è il diritto alla salubrità ambientale. La tutela della salute comprende, infatti, anche la pretesa dell’individuo a vivere in condizioni ambientali che non pongano a rischio il suo bene essenziale di vita salubre.
L’ambiente diventa elemento determinativo della qualità della vita: la sua richiesta di protezione non nasce da futili astrattezze, ma da precetti giuridici che la individuano come situazione giuridica di benessere sociale, come interesse fondamentale della collettività.
Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono, inoltre, essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
In che modo la politica locale può intervenire, come riuscire a stroncare questi fenomeni che sono legati a business illegali?
In primo luogo con la tempestiva messa in sicurezza del territorio, e con la bonifica delle aree individuate come contaminate, anche se questo è un tasto dolente, perché occorrono molti soldi, ma non per questo la carenza di fondi può giustificare l’inerzia da parte degli organi competenti: i cittadini sono stanchi, infatti, di sentire che non ci sono risorse finanziarie, o che bisogna attendere; in secondo luogo, rafforzando l’azione di contrasto e di repressione degli avvelenamenti ambientali.
Altra strada da percorrere è la diffusione della cultura della legalità e del rispetto dell’ambiente, incontrando ed informando la cittadinanza non solo sulle norme in vigore, ma anche sui canali di segnalazione degli abusi.
Tutti i cittadini, nessuno escluso, in sinergia con le istituzioni, sono chiamati a collaborare in tal senso.
L’ultima azione da compiere, poi, deve essere la messa in atto di politiche preventive, attraverso lo sviluppo di opere di sensibilizzazione territoriale, di educazione ambientale, ripartendo dai principi di sana convivenza civile e di solidarietà tra tutti i cittadini, il cui unico fine resta la tutela della bellezza della natura e l’amore per la vita.
Segretario regionale Asso-Consum
Corrado Ientilucci
Corrado Ientilucci
Nessun commento:
Posta un commento