"Liberare le imprese dagli oneri e dalle complicazioni burocratiche significa non solo semplificarne la vita ma soprattutto recuperare risorse da destinare a investimenti e sviluppo".
Per queste ragioni, "la semplificazione amministrativa continua a rappresentare una priorità per la competitività del sistema imprenditoriale, così come dell'intero Paese". Lo ha affermato Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato, intervenuto a nome di Rete Imprese Italia all'audizione sul ddl "Misure di semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e di riordino normativo" tenuta di fronte alla 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Il rappresentante di Rete Imprese Italia ha sottolineato la necessità di una radicale semplificazione dell'attuale sistema burocratico, che pesa sui cittadini e sulle imprese, attraverso un'azione costante e a largo spettro e, soprattutto, caratterizzata da meticolosità e accortezza.
Tutto ciò, invece, contrasta con la frequente attitudine all'assunzione di interventi risolutivi di carattere generale che, normalmente, non producono effetti concreti in mancanza dei provvedimenti di attuazione che dovrebbero renderli realmente efficaci . Con il risultato che, spesso, questa colpevole inerzia priva imprese e cittadini di strumenti potenzialmente vantaggiosi.
Nel corso dell'audizione, Rete Imprese Italia ha fatto, in particolare, l'esempio del "Tutor d'impresa" che presenta diverse significative incongruenze. A questo soggetto pubblico, che per sua natura dovrebbe essere caratterizzato da terzietà, vengono infatti attribuiti compiti di consulenza e di assistenza alle imprese, equiparandolo a soggetti che operano sul libero mercato della concorrenza, come i consulenti d'impresa e le associazioni imprenditoriali.
Il rappresentante di Rete Imprese Italia ha sottolineato la necessità di una radicale semplificazione dell'attuale sistema burocratico, che pesa sui cittadini e sulle imprese, attraverso un'azione costante e a largo spettro e, soprattutto, caratterizzata da meticolosità e accortezza.
Tutto ciò, invece, contrasta con la frequente attitudine all'assunzione di interventi risolutivi di carattere generale che, normalmente, non producono effetti concreti in mancanza dei provvedimenti di attuazione che dovrebbero renderli realmente efficaci . Con il risultato che, spesso, questa colpevole inerzia priva imprese e cittadini di strumenti potenzialmente vantaggiosi.
Nel corso dell'audizione, Rete Imprese Italia ha fatto, in particolare, l'esempio del "Tutor d'impresa" che presenta diverse significative incongruenze. A questo soggetto pubblico, che per sua natura dovrebbe essere caratterizzato da terzietà, vengono infatti attribuiti compiti di consulenza e di assistenza alle imprese, equiparandolo a soggetti che operano sul libero mercato della concorrenza, come i consulenti d'impresa e le associazioni imprenditoriali.
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