martedì 10 settembre 2013

Danni da cinghiali ed animali selvatici, uno stillicidio per la comunità

"E’ stimabile a circa 800.000 euro annui il costo per la Regione Molise dei danni causati da cinghiali ed animali selvatici, una cifra che necessita di adeguati provvedimenti preventivi e che non è sufficientemente indicativa dei reali danni subiti dalle aziende agricole" è la forte denuncia di Coldiretti Molise.








Nell’ultimo decennio è divenuta sempre più insostenibile, oltre che costosa, la convivenza sul territorio regionale tra gli agricoltori e le specie animali selvatiche (lupi, cinghiali, ecc.) e rinselvatichite (cani randagi), la cui consistenza numerica ha raggiunto livelli troppo eccessivi, tali da non poter essere più tollerata. Per i soli cinghiali, evidenzia la Coldiretti Molise, dal censimento effettuato dall’Università del Molise e presentato, dai tecnici rilevatori, presso la Provincia di Campobasso il 13 marzo u.s., risulta un numero di capi di cinghiali nell’Oasi di monte Vairano, che supera i 28 capi ogni 100 ha, mentre la legge regionale ne ammette solo 2,5 capi ogni 100 ha. Sempre per i soli cinghiali, nella nostra Regione, le istanze di risarcimento danni, nel 2012, sono state 645 ed i danni causati ammontano a 428.288 euro, di cui euro 391.285 nella provincia di Campobasso ed euro 37.003 nella provincia di Isernia.

Frequenti sono, poi, gli incidenti stradali causati da cinghiali, che con la loro coriacea e massiccia corporatura provocano ingenti danni alle autovetture e notevoli rischi agli automobilisti. Nel novero ufficiale dei danni da cinghiali ed animali selvatici, osserva ancora la Coldiretti Molise, non compaiono moltissimi danni per i quali gli agricoltori rinunciano a fare domanda di risarcimento, scoraggiati dai tempi lunghissimi e dalle estenuanti procedure burocratiche per i risarcimenti, che sono eccessivamente sottostimati dalle norme in vigore e che non tengono conto, per esempio, del danno che le aziende subiscono a seguito della impossibilità di mantenere gli impegni contrattuali presi con gli acquirenti, a seguito della devastazione delle colture da parte degli animali, perdendo anche spazi di mercato.

Il problema dei danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica o inselvatichita, ricorda Coldiretti Molise, è stato al centro della seduta della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati dello scorso 19 giugno. Nel corso della riunione è stato evidenziato come sia necessaria l’attuazione dei piani di gestione, messi già a punto dall’Ispra, considerato che il fenomeno è da ritenere una vera e propria emergenza. Serve, inoltre, promuovere misure di prevenzione e sostegno attivando bandi per investimenti non produttivi destinati ad interventi strutturali, ed adoperarsi, nell’ambito della PAC 2014-2020, per l’inserimento di una misura per la prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del rischio (assicurazioni).

La risoluzione, della XIII Commissione Agricoltura, chiede anche di predisporre una procedura di verifica e di quantificazione dei danni attraverso: procedura standard di raccolta dati; personale specializzato per l’accertamento del danno; programma di erogazione di fondi per la conservazione dei grandi carnivori. La Coldiretti Molise, chiede che, in linea con posizioni a livello nazionale, la Regione Molise e le Province si attivino, in funzione delle responsabilità, funzioni e ruoli loro attribuiti, per realizzare iniziative ed attività urgenti ed improcrastinabili per limitare la presenza dei cinghiali ed animali selvatici ed inselvatichiti nel Molise e garantire, in tempi adeguati, il pagamento dei danni riconosciuti agli agricoltori.

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