giovedì 18 aprile 2013

Trasparenza e chiarezza sulla situazione economica della Molise Acque

Adesso anche la Giunta regionale chiede 'conto' al commissario Michele Picciano. Ho inoltrato ieri mattina una nuova richiesta di accesso agli atti per comprendere al meglio e con dati certi ed aggiornati la situazione economica dell’azienda speciale di emanazione regionale Molise Acque.









Come è facilmente verificabile dal sito dell’azienda speciale, non è possibile consultare alcun documento finanziario dell’anno 2012: l’ultimo bilancio pubblicato, infatti, certifica lo stato dei conti al 31 dicembre del 2011.

Ed è lo stesso documento contabile sul quale, nel corso della passata legislatura, avevo posto una serie di domande alle quali però, in questi mesi,  non è stata mai fornita alcuna adeguata risposta, corroborata da atti ufficiali.

In base a questo documento finanziario -  come avevo già avuto modo di segnalare nel corso della decima legislatura -  risultano debiti certificati verso l’Enel Energia  Spa che superano abbondantemente i quattro milioni e mezzo di euro, senza voler infierire sugli altri conti in sospeso con imprese e società varie.

In questi mesi, stando ad alcune notizie che ho appreso proprio in queste ore, il debito dell’azienda speciale è aumentato vertiginosamente: è mia intenzione comprendere fino in fondo l’attuale situazione finanziaria della Molise Acque e capire, con il supporto degli atti ufficiali, come si sia arrivati a queste cifre da 'profondo rosso'.

Domande che evidentemente anche gli uffici regionali che si occupano dei bilanci si stanno ponendo visto che la stessa richiesta di visionare i documenti contabili della Molise Acque pare sia stata avanzata anche dai funzionari della Giunta regionale.

Mi auguro che la richiesta di chiarimenti venga soddisfatta in tempi brevi: resta inteso che risulta incomprensibile come si sia potuti arrivare a tale debito milionario soprattutto in considerazione del fatto che attraverso le centrali idroelettriche di Molise Acque produciamo energia. Non è dato sapere però l’utilizzo certificato di questa 'ricchezza', se siano previsti scomputi del debito cresciuto in questi anni, se l’energia prodotta serva a portare l’acqua nelle case oppure prenda altre, a noi ignare, destinazioni.

Una situazione di confusione che non può più restare tale: mi auguro davvero che il commissario Michele Picciano risponda con sollecitudine a tutte le domande che da oggi continueremo a porre, con la stessa determinazione di ieri.

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