venerdì 25 gennaio 2013

Messa in sicurezza del Biferno, Di Brino preoccupato sollecita il Prefetto di Campobasso

Sono trascorsi dieci anni dalla disastrosa alluvione e dalla grave esondazione del fiume Biferno che colpirono in modo così devastante il  territorio e la popolazione termolese.







Nel 2009 il Comune di Termoli fu investito nuovamente da un’ulteriore ondata di maltempo che coinvolse in particolar modo i coltivatori dei terreni adiacenti al corso d’acqua del fiume.

A fronte di quanto accaduto, la Regione Molise stanziò 15 milioni di euro, attinti da un fondo del ministero dell’Ambiente messo in campo con decreto del 6 novembre 2007, individuando nel 2009 nel Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno l’ente attuatore del progetto per il rifacimento degli argini del fiume.

Nell’agosto del 2011 Arpa Molise inviò una comunicazione ai responsabili del Cosib con la quale si evidenziava la necessità di sottoporre il progetto da loro presentato al procedimento VIA (Valutazione Impatto Ambientale)

Nel 2012, precisamente il 07 dicembre, su richiesta del Sindaco di Brino e su impulso dell’assessore regionale Antonio Chieffo, si tenne una nuova riunione presso la sede dell’Assessorato ai Lavori pubblici della Regione Molise, alla presenza dell’assessore regionale al ramo e di tutti gli Enti coinvolti al fine di chiarire gli sviluppi del progetto a fronte della precedente riunione tenutasi nel luglio del 2012.

In quella sede venne evidenziata la presenza di ben tre Siti di Interesse Comunitario (SIC) lungo il tratto oggetto degli interventi  e la necessità di iniziare uno studio finalizzato alla messa in sicurezza di tali aree, altresì, fu avanzata dall’assessore Chieffo la proposta di suddividere gli interventi in lotti funzionali in modo da far partire i lavori nel più breve tempo possibile.

A tal motivo, il sindaco Di Brino, temendo la possibilità di una nuova alluvione, rimarcò le proprie preoccupazioni circa l’allungamento dei tempi di esecuzione dei lavori, vista la disponibilità dei fondi stanziati, aggiungendo che se è pur vero che la salvaguardia delle aree SIC è doverosa, lo è ancor di più la tutela delle vite umane in quanto prioritarie rispetto al resto.

La riunione si concluse con l’impegno, da parte dei tecnici presenti, di verificare ogni utile azione diretta, nel rispetto delle norme vigenti, ad accelerare l’iter propedeutico all’esecuzione dei lavori, soprattutto nel timore che i finanziamenti in questione possano essere in qualche modo revocati dall’Autorità Centrale.

Successivamente, con nota del 14 dicembre, il presidente del Cosib, Luigi Mascio, inviò una nuova comunicazione alla Regione Molise specificando la necessità ineludibile di predisporre, in qualità di ente attuatore, uno studio SIA da sottoporre alla procedura VIA, chiedendo a tal motivo la somma di € 211,523,51.

A seguito di ciò, ieri mattina il sindaco Di Brino ha inviato una nota al Prefetto di Campobasso, e per conoscenza alla Procura della Repubblica, al fine di sollecitare la definizione dell’iter di procedimento finalizzato alla realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza del fiume:

"Come già fatto nel corso delle riunioni tecniche e conferenze tenute sull’argomento, in ultimo quella del sette dicembre scorso, ritengo ulteriormente opportuno sollecitare pronta definizione dell’iter di procedimento finalizzato alla realizzazione, da parte del Cosib – soggetto attuatore, dell’intervento di messa in sicurezza dell’argine del fiume Biferno, constatato il lungo lasso di tempo trascorso nel dispendio di considerazioni di salvaguardia ambientale, pur importanti, svolte finora soltanto a livello preliminare, a tutto discapito dell’urgenza esecutiva di cui il caso necessita, sia in termini di pericolo per l’incolumità di persone e cose che un nuovo fenomeno calamitoso potrebbe ingenerare, sia in termini economici finanziari in caso di perdita del finanziamento concesso ovvero di abbandono e mancato insediamento di attività nell’area del nucleo industriale.

Nel portare a conoscenza del sig. Prefetto tale situazione di stallo chiedo a S.E. un intervento decisivo per la rimozione degli ostacoli tecnici e burocratici, effettivi o presunti, finora frapposti".

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