martedì 22 gennaio 2013

Elezioni: Chi sale e chi scende, la sinistra ideologica delle perplessità

Paolo Frattura blinda la vittoria alla presidenza della regione Molise con nuove importanti alleanze. Michele Iorio in caduta verticale, con un fuggi fuggi generale dei suoi massimi portatori di voto. La sinistra ideologica in subbuglio per i nuovi ingressi trasversali.






A 34 giorni dalle elezioni regionali e parlamentari 5 candidati premier sono a contendersi la massima poltrona del Molise. Parrebbe che il "dividi et impera" faccia molti favori ai due candidati maggiori, Paolo Frattura e Michele Iorio, saranno loro i veri protagonisti.
Uno solo sarà il vincitore, mentre gli altri quattro possono ambire ad un posto nei banchi dell'opposizione. Dagli stravolgimenti delle ultime ore, dai passaggi di Pietracupa, Patriciello e company in rottura con Michele Iorio; dalla fuga dei massimi portatori di voti quali Vitagliano e Di Sandro emigrati dal Pdl per raggiungere l'obiettivo della capitale, rispettivamente con  candidature al Senato e alla Camera; con Vincenzo Niro (Udeur) fuggito da Iorio per sposare la causa del candidato del PD Frattura, parrebbe scontato il risultato elettorale proteso verso una certa vittoria del centro-sinistra con Frattura presidente.

Ci sono in questo contesto, diverse considerazioni da fare, a seconda dei punti di vista differenti. Michele Iorio, che fino all'altro ieri era un leader riconosciuto da tutti, parrebbe aver dissolto l'incantesimo dell'unità e del lascito, pre bende e posizioni di rilievo a tutti i suoi più stretti collaboratori, portatori di voti. La fuga dei topi mentre la nave affonda, è un'allegoria pertinente in questo contesto. 

Dal punto di vista di Iorio il tradimento è l'unico pensiero sostenibile, sicuramente non lo meritava dai suoi, ma non si può essere il "Ceausescu" del Molise per sempre ed egli lo è stato per 15 lunghi anni; era forse giunto il momento di individuare un degno successore e non lo ha fatto, forse questa è una riflessione che sta facendo nelle ultime ore, mentre vorrebbe tirare un asso dalla manica e controbilanciare i numeri che sono irrimediabilmente andati.

D'altro canto, vi è il pensiero degli irriducibili ideologi della sinistra che vorrebbero una campagna elettorale all'insegna della lotta di classe, contro il potere delle lobby che hanno  governato fino ad oggi il Molise. Vorrebbero convincere i cittadini che l'unica strada sostenibile è quella del loro pensiero politico, cosa assai ardua in una regione che per oltre 60 anni è stata governata da partiti moderati quali prima la DC e successivamente dal Pdl con solo pochissime e deludenti esperienze di governo della Sinistra.

Vorrebbero vincere le elezioni senza aiuti "esterni", ma crediamo che sia un pensiero utopico. Insomma, la scelta di aprire ad altri partiti anche di centro da parte di Paolo Frattura, ci appare come unica soluzione di blindatura delle elezioni regionali, con una vittoria certa della sinistra, a prescindere dalle vetuste quanto apprezzabili ideologie di base degli irriducibili della falce e martello. Non vi è governo senza alleanze strategiche pre elettorali, in questo non vi è tema di smentita.

La sinistra degli ideologi, deve accettare  queste legittime trasversalità, considerando la legge sul proporzionale che necessita di alleanze e unioni per ottenere i risultati sperati. La sinistra, si dovrà preoccupare di essere garante dei cittadini; controllare l'operato del futuro presidente Frattura, affinché si eviti che egli diventi despota, copia dell'oramai ex presidente Iorio; evitare che la regione sia fautrice di investimenti in aziende private e collabori con esse al fallimento e alla perdita del  lavoro, come accaduto fino a ieri con un elenco impressionante di aziende volutamente sul lastrico.

Ed ancora, la sinistra al governo, si dovrà far carico di distribuire ricchezza in maniera eterogenea e non nelle solite direzioni speculative di pochi gruppi imprenditoriali perennemente in crisi. In ultimo, la sinistra dovrà avere idee e programmi realizzabili nei diversi ambiti.

L'occasione che si presenta oggi forse è l'unica per dimostrare al popolo molisano che il cambiamento può e deve esserci, senza se e senza ma. Chiudendo le polemiche, passi la parola alle urne e al fare di cui abbiamo bisogno per risollevarci.

Il direttore

Pietro Tonti

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