Dopo aver salvato, con voto segreto, l’operato dell’ex direttore generale della Molise Acque (di cui la minoranza consiliare aveva chiesto la rimozione), oggi la Regione Molise scopre "l’acqua calda" e prova a recuperare somme indebitamente percepite dall’azienda speciale.
Con delibera numero 827 del 21 dicembre 2012 la Giunta regionale, con le sole assenze degli assessori Chieffo e Di Sandro, ha affidato al Servizio Avvocatura Regionale l’incarico di attivare il procedimento per il recupero dei crediti vantati dalla Regione Molise nei confronti di una delle sue 'figlie' più spendaccione, la Molise Acque.
A che sono serviti i fiumi di smentite che dall’ente hanno indirizzato alle mie precise contestazioni sui provvedimenti varati, le decisioni intraprese e le spese sostenute dall’azienda speciale di emanazione regionale? A confondere le acque per cercare di salvare il salvabile? Perché la mia preoccupazione di fronte all’esposizione debitoria dell’azienda e all’assenza di documentazione, come abbiamo potuto constatare durante le sedute dedicate al Bilancio, è stata subito bollata come accanimento?
Apprendiamo che la Regione intende chiudere la convenzione sottoscritta con l’azienda speciale Molise Acque per l’affidamento e la realizzazione dei lavori finanziati ex delibera Cipe numero 110 del 2006. I lavori per l’acquedotto molisano centrale. Oltre un milione di euro la somma che la Molise Acque non vuole restituire.
La storia inizia nel 2006 quando la Regione affida alla Molise Acque i lavori per la costruzione dell’acquedotto molisano centrale e interconnessione con lo schema Basso Molise. Tutte le funzioni in capo al direttore generale, che poi è stato sconfessato nel suo operato sia dal Tar Molise che dal Consiglio di Stato. Molise Acque è stata condannata a pagare un’ammenda da oltre 2 milioni di euro e l’allora direttore generale è oggetto di una contestazione da parte della Corte dei Conti.
La prima tranche del finanziamento, che supera abbondantemente i 4 milioni di euro, è stata anticipata nel 2009. Nello stesso periodo però la Molise Acque ha chiuso il contratto con l’ati aggiudicataria; il presidente Iorio ha nominato un commissario straordinario per la realizzazione dell’intervento ma ha chiesto alla Molise Acque di restituire un milione di euro e qualche spicciolo. I vertici aziendali hanno invece quantificato il rimborso da erogare alla Regione in sole 237mila 956,33 .
Nel frattempo, la somma contesa lievita, visti gli ulteriori interessi legali maturati nel corso del tempo, e la Regione affida il recupero crediti all’Avvocatura regionale.
Proprio qualche giorno fa, evidenziando che non era possibile verificare il bilancio della Molise Acque, avevo chiesto lumi sul documento contabile e sulla somma debitoria che ha accumulato in pochissimo tempo l’azienda speciale.
Inutile girarci intorno: l’operato della Molise Acque sembra celare qualche sacca oscura. Continueremo a fare luce su questo carrozzone e sugli altri centri di costo che la Regione Molise utilizza per alimentare consenso e clientele con procedure tutt’altro che chiare. Ma una domanda è d’obbligo: perché quando abbiamo segnalato il caso il presidente Iorio, la Giunta e la maggioranza hanno fatto finta di non sentire?
A che sono serviti i fiumi di smentite che dall’ente hanno indirizzato alle mie precise contestazioni sui provvedimenti varati, le decisioni intraprese e le spese sostenute dall’azienda speciale di emanazione regionale? A confondere le acque per cercare di salvare il salvabile? Perché la mia preoccupazione di fronte all’esposizione debitoria dell’azienda e all’assenza di documentazione, come abbiamo potuto constatare durante le sedute dedicate al Bilancio, è stata subito bollata come accanimento?
Apprendiamo che la Regione intende chiudere la convenzione sottoscritta con l’azienda speciale Molise Acque per l’affidamento e la realizzazione dei lavori finanziati ex delibera Cipe numero 110 del 2006. I lavori per l’acquedotto molisano centrale. Oltre un milione di euro la somma che la Molise Acque non vuole restituire.
La storia inizia nel 2006 quando la Regione affida alla Molise Acque i lavori per la costruzione dell’acquedotto molisano centrale e interconnessione con lo schema Basso Molise. Tutte le funzioni in capo al direttore generale, che poi è stato sconfessato nel suo operato sia dal Tar Molise che dal Consiglio di Stato. Molise Acque è stata condannata a pagare un’ammenda da oltre 2 milioni di euro e l’allora direttore generale è oggetto di una contestazione da parte della Corte dei Conti.
La prima tranche del finanziamento, che supera abbondantemente i 4 milioni di euro, è stata anticipata nel 2009. Nello stesso periodo però la Molise Acque ha chiuso il contratto con l’ati aggiudicataria; il presidente Iorio ha nominato un commissario straordinario per la realizzazione dell’intervento ma ha chiesto alla Molise Acque di restituire un milione di euro e qualche spicciolo. I vertici aziendali hanno invece quantificato il rimborso da erogare alla Regione in sole 237mila 956,33 .
Nel frattempo, la somma contesa lievita, visti gli ulteriori interessi legali maturati nel corso del tempo, e la Regione affida il recupero crediti all’Avvocatura regionale.
Proprio qualche giorno fa, evidenziando che non era possibile verificare il bilancio della Molise Acque, avevo chiesto lumi sul documento contabile e sulla somma debitoria che ha accumulato in pochissimo tempo l’azienda speciale.
Inutile girarci intorno: l’operato della Molise Acque sembra celare qualche sacca oscura. Continueremo a fare luce su questo carrozzone e sugli altri centri di costo che la Regione Molise utilizza per alimentare consenso e clientele con procedure tutt’altro che chiare. Ma una domanda è d’obbligo: perché quando abbiamo segnalato il caso il presidente Iorio, la Giunta e la maggioranza hanno fatto finta di non sentire?
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