venerdì 14 dicembre 2012

Sanità italiana: Debiti per 40 miliardi di euro

Allarme rosso per la sanità pubblica. Il Servizio sanitario nazionale affoga nei debiti: circa 40 miliardi di euro verso i fornitori. 











Una montagna di denaro per l'acquisto di beni e servizi necessari a far funzionare la macchina:dai farmaci ai dispositivi medici,dai servizi di lavanderia a quelli di ristorazione. E' quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento e al Governo del Cnel, sui servizi erogati dalle Pubbliche amministrazioni,che ha preso come riferimento la rilevazione della Corte dei Conti sulla finanza regionale del 2011.

Nel documento della Corte dei conti preso in considerazione dal Cnel, i debiti verso fornitori costituiscono la parte preponderante dei debiti sanitari: quasi il 69% nel 2009 e oltre il 67% nel 2010, con incrementi nel 2011 (ad eccezione della Liguria). "Nel complesso - riferisce la relazione del Cnel - il debito ammonta a 35,5 miliardi nel 2010 di cui quasi il 50% (oltre 16 miliardi) fa capo alle Regioni commissariate o sottoposte a piani di rientro dal deficit. Nello specifico, il Lazio ha debiti per 7,5 miliardi, la Campania per 6,5 e la Sicilia per 2".

Alla luce di questo quadro, "se si ipotizza per il 2011 un andamento dei debiti dichiarati per il 2010 dalle cinque Regioni che non hanno fornito ancora i dati per la rilevazione (Lazio, Campania, Sicilia, Calabria e Abruzzo), il debito - si legge nella Relazione - si attesta a 37 miliardi. Se invece, più verosimilmente, si valuta che il dato delle cinque Regioni possa essere cresciuto al ritmo fatto registrare nelle altre, la cifra raggiunge i 40 miliardi".

Una cifra davvero enorme, se si considera che la stima di tutti i debiti verso i fornitori della pubblica amministrazione supera di poco i 70 miliardi. In pratica, i debiti sanitari rappresentano oltre il 50% del passivo complessivo della Pa.

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