Per il SS. Rosario di Venafro i giochi sono chiusi, l'ultimo smacco per il nosocomio venafrano è il trasferimento del reparto di Ortopedia al Veneziale di Isernia.
Secondo indiscrezioni dal 10 settembre il reparto di Ortopedia e Traumatologia sarà trasferito al posto di medicina dal SS. Rosario di Venafro al Veneziale di Isernia. In questo modo si da il colpo di grazia al nosocomio venafrano che aveva come punto di forza e di eccellenza, proprio il reparto di Ortopedia e Traumatologia. Il dottor Enzo Bianchi, che lo dirige da oltre quindici anni, diventerà il primario nel reparto isernino.
Le colpe di quanto avvenuto e sta avvenendo, sono principalmente attribuibili alla incapacità e alla inconcludenza della classe politica locale, che non ha saputo difendere l'ospedale e ha tradito la fiducia dei venafrani. La lotta per la difesa del SS. Rosario da parte di Vaccone e altri attivisti del comitato civico "Pro Santissimo Rosario", purtroppo è stata vana. La struttura ospedaliera di Venafro diventerà una residenza sanitaria assistita, senza più alcun reparto per i casi acuti e le emergenze.
Questo è il frutto di una politica locale e regionale che ha deciso di far morire una vera eccellenza molisana non avendo nessun rispetto per i cittadini di Venafro, come sempre si è preferito curare gli interessi propri a discapito della collettività.
Le colpe di quanto avvenuto e sta avvenendo, sono principalmente attribuibili alla incapacità e alla inconcludenza della classe politica locale, che non ha saputo difendere l'ospedale e ha tradito la fiducia dei venafrani. La lotta per la difesa del SS. Rosario da parte di Vaccone e altri attivisti del comitato civico "Pro Santissimo Rosario", purtroppo è stata vana. La struttura ospedaliera di Venafro diventerà una residenza sanitaria assistita, senza più alcun reparto per i casi acuti e le emergenze.
Questo è il frutto di una politica locale e regionale che ha deciso di far morire una vera eccellenza molisana non avendo nessun rispetto per i cittadini di Venafro, come sempre si è preferito curare gli interessi propri a discapito della collettività.
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