«Siamo vicini ai ragazzi condannati. Hanno tutta la nostra solidarietà». Così Candido Paglione, coordinatore regionale Sel Molise, si esprime sulla vicenda che è balzata agli onori della cronaca.
Come è noto il Gip di Isernia ha condannato sette militanti antifascisti, appartenenti a organizzazioni di sinistra, per aver protestato contro la manifestazione organizzata da Casapound lo scorso 29 ottobre a Isernia, intonando canti e slogan antifascisti. Tecnicamente, pare abbiano violato le prescrizioni della Questura anche se poi dalle notizie raccolte sulla stampa sembra che avessero ottenuto un’autorizzazione verbale.
«Per nel rispetto nella magistratura e delle forze dell’ordine, pensiamo che il provvedimento sia ingiustificato» aggiunge Candido Paglione. Non ci risulta, infatti, che i manifestanti abbiamo ostacolato il traffico o creato problemi di sorta all’ordine pubblico. Solo una civile protesta contro quella che crediamo sia stata una vera e propria provocazione, la manifestazione di Casapound e per la quale avevano già chiesto che venisse annullata. Ci auguriamo, dunque, che il necessario ricorso faccia luce e giustizia su un provvedimento che appare esagerato, anche senza voler tirare in ballo contrapposizioni ideologiche che, siamo sicuri, sono del tutto estranee all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine».
«Per nel rispetto nella magistratura e delle forze dell’ordine, pensiamo che il provvedimento sia ingiustificato» aggiunge Candido Paglione. Non ci risulta, infatti, che i manifestanti abbiamo ostacolato il traffico o creato problemi di sorta all’ordine pubblico. Solo una civile protesta contro quella che crediamo sia stata una vera e propria provocazione, la manifestazione di Casapound e per la quale avevano già chiesto che venisse annullata. Ci auguriamo, dunque, che il necessario ricorso faccia luce e giustizia su un provvedimento che appare esagerato, anche senza voler tirare in ballo contrapposizioni ideologiche che, siamo sicuri, sono del tutto estranee all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine».

Nessun commento:
Posta un commento