martedì 10 aprile 2012

Fanelli: "Un anno di amministrazione De Matteis è il miglior argomento per dire si a Monti e alla riforma delle province"

Il capogruppo di centrosinistra alla Provincia di Campobasso, Micaela Fanelli, commenta le dichiarazioni del presidente Rosario De Matteis e evidenzia le ragioni di una riforma delle Province.











“Mentre tutti i settori ci obbligano a delle riforme, soprattutto rispetto ai costi delle strutture pubbliche e degli organismi politici, il presidente argomenta affinché tutto resti uguale. Mi chiedo, alla luce dell’azione dell’attuale amministrazione, perché dovrebbe essere sbagliata una riforma che almeno riduce i costi della macchina provinciale”


“Il punto non è tanto il sistema con cui si vota qualcuno, ma come quel qualcuno governa. Oggi, caro Presidente De Matteis, facendo un bilancio di questo primo anno della sua attività (ci manca poco) l’esito è desolante. Si evidenzia la sua attività unicamente per inaugurazioni, sagre e per finanziamenti a pioggia. Ho fatto un piccolo test e ho chiesto a molti cittadini se dell’azione sua e della sua Giunta provinciale fosse rimasta traccia, qualche progetto percepito. Niente!

Le ricordiamo gli impegni elettorali  su cui ha speso tutta la sua campagna per l’occupazione dei giovani. Ci chiediamo: ma una piccola linea di attività per il microcredito per aprire nuove imprese giovanili non riuscivamo a metterla in piedi con i circa 500mila euro dei finanziamenti a pioggia?

Le famose deleghe dalla Regione, che dovrebbero consentire una maggiore capacità di azione nel campo della formazione e del lavoro, in un anno non è stato possibile conferirle alla Provincia?

E sull’ambiente, a me pare che ci sia un impoverimento dell’azione provinciale e non un potenziamento. Eppure fortissimo è il bisogno di un’efficace azione di prevenzione e controllo.

L’impressione è che la Provincia funzioni per gli aspetti strettamente amministrativi, quelli che porta avanti la struttura, i dipendenti, e nulla sta facendo come capacità di incidere dell’Esecutivo, che o non fa o quando fa, fa peggio.

Se dunque la situazione è questa, perché dovrebbe essere sbagliata una riforma che almeno riduce i costi della macchina provinciale?

In un sistema riformato e meno costoso, come in parte è quello che sta disegnando il Governo Monti, in cui le Province hanno compiti di coordinamento di area vasta, è coerente che gli organi di Governo provinciali siano sintesi delle amministrazioni del territorio. Rimane un Presidente e un consiglio, ma le competenze delle Province si trasferiscono alla Regione e ai Comuni: che senso avrebbe pagare altri Assessori provinciali?

Per questo, anche nel merito, la sua analisi è carente. Il ragionamento del sistema elettorale va abbinato a quello su quali competenze devono esercitare questi enti.

Un fatto è certo: se, a suo avviso, la situazione attuale è quella ideale, competenze immutate e sistema elettorale immutato, poiché le cose funzionano e ne state dando prova, allora posso capire la sua affermazione: “non cambiamo niente, la riforma Monti non va bene”.

Se invece, come appare a noi e ai cittadini della Provincia, non c’è alcuna percezione dell’utilità di questa amministrazione provinciale, perché quello che si percepisce è una costante dissipazione di risorse pubbliche, in un momento in cui tutti affrontano grandi sacrifici, il suo “non cambiamo niente, Monti ha torto” suona davvero stonato.

Forse Monti ha torto su altre cose che per le persone contano molto di più del sistema elettorale della Provincia: sulla somma delle tasse, che tartasseranno i cittadini; sul blocco del patto di stabilità, che non consente agli Enti di pagare le imprese; sulle radicali modifiche sul lavoro che investiranno i Centri per l’Impiego e su cui si pongono molte domande (la prima versione del testo Fornero prevedeva una Agenzia nazionale dei Centri per l’impiego, poi per fortuna modificata in senso territoriale: che ne pensa qui?).  Su questi aspetti sostanziali, che spesso afferiscono anche a competenze provinciali, purtroppo, non ho mai sentito il Presidente prendere posizione.

Condivido con lei, tuttavia, che tanti altri sono gli sprechi in questo ambito su cui si dovrebbe concentrare. Fa bene a ricordarlo! Ma per essere seri, Presidente, dobbiamo avere il coraggio di indicare anche quali sono i costi che la Provincia può tagliare.

I punti-chiave sono due: ragionare sugli aspetti che davvero toccano i cittadini e che la Provincia ha come proprie competenze; ragionare su come la Provincia può ridurre i propri costi. Su questo, presidente, la invito ad una presa di posizione pubblica.





                                                                                             

Micaela Fanelli
                                                                                     

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