lunedì 26 agosto 2013

Prevista un ottima produzione di olio extravergine

"Ulive e janne, auscte cummanne!" Oppure  "acque d’ausct, fa oie, janne e musct". Sono detti popolari che in poche parole spiegano benissimo l’ importanza di un clima favorevole per la produzione di olio, vino e anche ghiande, queste ultime oggi non hanno nessun valore, tempo fa era la base per alimentare i suini e affinare le carni destinate alla produzione di ottimi salumi.




Quest’anno c’era un forte rischio di siccità visto le scarse precipitazioni invernali, le falde acquifere nel sottosuolo sono scarse e in questi casi non assicurano la giusta umidità al terreno e quindi  la nutrizione alle piante.

"chi  c’ha fatt’ n’ è povere" altro detto popolare che calza a pennello con la situazione verificatasi in questi ultimi giorni, è arrivata una pioggia sufficiente a far si che ci fosse la giusta umidità per lo sviluppo dei frutti che da adesso fino alla raccolta hanno tutto il tempo per accrescersi e accumulare il prezioso liquido. Condizioni che permettono quantità ma soprattutto qualità; oli fruttati , con sentori di erba,  un armonia di sapori, profumi e colori e riflessi da fare un’ opera d’arte. Un’emozione, oltre che un alimento salutare, piacevole che appaga oltre il nutrimento del corpo anche dell’anima….

Stare tranquilli ? cullarsi sugli allori ?... neanche per sogno ! da oggi  fino all’invaiatura delle drupe bisogna seguire l’oliveto come fosse un neonato, è troppo vulnerabile, appetibile anche a insetti, tipo la mosca olearia.

Insetto dannoso, ma fa parte dell’ecosistema, con tecniche che solo i veri agricoltori  e i veri tecnici conoscono, si può arginare  e renderlo  ospite poco gradevole sì ,ma non devastante, bisogna aspettare che le drupe (oliva frutto)  invaiano ,cioè cambiano colore,  da verde a nero se  di cultivar leccino, da verde a rosso se la cultivar è la rosciola di Rotello, da verde a violaceo – nero se gentile di larino, da verde a bianco latte se trattasi della biancolilla di Sicilia… e parliamo di invaiatura della polpa e non solo della pelle (pericarpo ).

Studi scientifici hanno affermato che le olive appena invaiate, danno il massimo della qualita’ dell’olio, raccogliere nel momento giusto…. Come gustare un piatto alla giusta cottura, nel giusto contesto, servito a dovere, come un vino nel bicchiere adatto , giusta temperatura e via dicendo.. le olive quindi vanno raccolte quando  sono in condizioni ideali, non quando "ho le ferie" quando "fa bel tempo" prima o dopo la fiera, cose che purtroppo sono state troppo divulgate in questi ultimi anni e ancor peggio sono state recepite da una schiera di hobbisti dell’agricoltura, che in tempi passati, quando non c’era "l’inglesismo" di oggi il termine hobby era giustamente sostituito  da quello di "guastamestiere".

L’agricoltura è l’arte di saper aspettare, dei cicli naturali, ma non aspettiamo che  venga distrutta, sarebbe la fine per tutti!
  


Domenico  Zeoli
(agricoltore a Larino)

Nessun commento: