Il decreto sulla Spending Review ha disposto, tra le altre misure, la soppressione della Provincia di Isernia. Un duro colpo per un Ente nato il 3 Marzo del 1970, fortemente voluto dalle istituzioni e dai cittadini che scesero in piazza proprio per dimostrare la ferma volontà di avere una Provincia e di difendere la propria identità.
Oggi, dopo poco più di quarant'anni di attività dell'Ente, mi chiedo: quale sarà il futuro delle persone che direttamente o indirettamente sono legate all’esistenza della Provincia? Che fine faranno tutte quelle istituzioni o uffici legati alla sussistenza della Provincia come la Questura, la Prefettura e Camera di Commercio? Isernia non può permettersi di essere completamente svuotata dei propri servizi, soprattutto nella considerazione della difficile congiuntura economica che stiamo attraversando.
Inoltre c’è un’altra questione, già da più parti sollevata, legata alla oggettiva situazione che potrebbe configurarsi in termini istituzionali: il territorio dell’unica Provincia superstite, quella di Campobasso, verrebbe, infatti, a coincidere con il territorio della Regione. In quel caso che significherebbe per il Molise conservare una sola Provincia? Per questi motivi credo che non si possa aspettare; è necessaria un'azione congiunta del mondo politico, economico e sociale che trovi un raccordo anche con quello delle altre Regioni interessate negativamente dal provvedimento.
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