giovedì 8 novembre 2012

Vertenza Solagrital scarl-Pollo Arena di Bojano. Sollecito intervento ministeriale

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha nominato il Dott. Danilo Tacchilei, commissario liquidatore della società cooperativa Solagrital–Pollo Arena di Bojano, che occupa tra addetti diretti, avventizi e indotto, circa mille unità lavorative. Sotto la supervisione dell’Autorità di Vigilanza ministeriale, il liquidatore ha il dovere di tutelare il patrimonio aziendale, i lavoratori, i creditori e la filiera avicola per evitarne il fermo.







E’ chiaro che in caso di cessazione dell’attività produttiva si determinerebbe un crollo dei valori aziendali con danni ai creditori e la materiale impossibilità di riavviare la filiera.

Per chi ha un minimo di conoscenza tecnica del settore sa che se si blocca il ciclo di allevamento, macellazione e vendita, è estremamente complesso ipotizzare una ripresa.

Pertanto spetta al Ministero dello Sviluppo, che ha ritenuto di sostituirsi alla procedura fallimentare ordinaria che poteva essere avviata presso il Tribunale di Campobasso, agire a tutela dell’interesse pubblico, delle aspettative del territorio e dei diritti di allevatori, creditori e dipendenti.

Con l’allegato Verbale d’Intesa sottoscritto dalle parti questa notte, al massimo si garantisce un altro arco temporale di breve durata alla filiera avicola Solagrital – Pollo Arena, ma non si pongono le basi né di una dismissione ad operatori privati né si menzionano strumenti finanziari di tenuta nel medio periodo e men che meno si prospettano ammortizzatori sociali in grado di tutelare 400 avventizi agricoli, 250 unità a tempo indeterminato ed il personale già in CIGS della CODISAL.

Non è chiaro con quale contratto collettivo e con quale inquadramento previdenziale saranno trasferiti i lavoratori della Solagrital scarl alla GAM srl, né se al personale sarà garantito e con quali modalità il diritto ad accedere alla cassa integrazione e alla mobilità. E se tali chiarimenti non sussistono per i dipendenti a tempo indeterminato, figurarsi per i 400 avventizi.

Nel Verbale d’Intesa non si chiarisce con quali risorse la GAM srl potrà pagare gli allevatori, i trasportatori e garantire il prosieguo dell’attività. In un’azienda che richiede un circolante minimo mensile di almeno due milioni di euro non si può far finta che un simile problema non si ponga. Ritardare il crollo della filiera di qualche mese può avere una giustificazione politica di natura elettorale ma non industriale, commerciale ed economica.

La più grande filiera avicola meridionale può salvarsi solo se interviene il Governo Nazionale, aprendo un tavolo negoziale al Ministero dello Sviluppo e coinvolgendo il Ministro dell’Agricoltura e del Lavoro per le rispettive competenze.

E’a quel livello che và gestito il passaggio della fase di liquidazione coatta amministrativa ad una nuova società capace di subentrare nell’attività e preservare i posti di lavoro diretti e nell’indotto. Un’omissione del Governo Nazionale equivale alla condanna a morte della filiera avicola meridionale e al massimo potrà sopravvivere fino ad aprile per consentire di scavallare il prossimo turno elettorale asserendo di aver evitato la chiusura dell’azienda.

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