Gli agenti della Polizia Provinciale di Isernia mentre svolgevano il servizio di vigilanza mirato al ritrovamento di richiami acustici elettromagnetici per la caccia alle quaglie, in località Triverno-Pietra Bianca del Comune di Pozzilli, hanno localizzato un apparecchio con amplificazione del suono riproducente il verso della quaglia.
Il richiamo in questione, vietato ai fini venatori dall’art. 21 comma 1 lett. R della L. 157/92 per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, era posizionato a terra tra le canne cresciute lungo un vecchio canale di irrigazione del terreno e tenuto in un contenitore in plastica con l’altoparlante, ad esso collegato mediante filo elettrico, posizionato all’estremità superiore di una delle canne.
Gli agenti della Polizia Provinciale, prima di procedere alla rimozione dell’apparato elettromagnetico, hanno svolto una perlustrazione dell’area, al fine di identificare gli autori della violazione. Dopo tre ore di appostamenti, non riuscendo ad individuare i responsabili dell’illecito, gli agenti hanno rimosso, sequestrato il richiamo e sporto denuncia contro ignoti, segnalando il reato alla Competente Autorità Giudiziaria.
Nel corso della medesima attività, nella stessa località in cui era stato rimosso il dispositivo illecito di richiamo delle quaglie, sono stati eseguiti due controlli ad altrettanti cacciatori, risultati entrambi non in regola. Il primo è stato trovato privo di tesserino regionale e autorizzazione. È stato pertanto multato per un importo di € 515,00.
Il secondo, invece, era a caccia in luogo vietato. Nei suoi confronti è stata elevata una sanzione pecuniaria di € 206,00.
"È ferma intenzione del comando di Polizia Provinciale – ha dichiarato il Comandante Ezio Stefanelli – dare seguito ed intensificare questa tipo di azioni repressive".
Gli agenti della Polizia Provinciale, prima di procedere alla rimozione dell’apparato elettromagnetico, hanno svolto una perlustrazione dell’area, al fine di identificare gli autori della violazione. Dopo tre ore di appostamenti, non riuscendo ad individuare i responsabili dell’illecito, gli agenti hanno rimosso, sequestrato il richiamo e sporto denuncia contro ignoti, segnalando il reato alla Competente Autorità Giudiziaria.
Nel corso della medesima attività, nella stessa località in cui era stato rimosso il dispositivo illecito di richiamo delle quaglie, sono stati eseguiti due controlli ad altrettanti cacciatori, risultati entrambi non in regola. Il primo è stato trovato privo di tesserino regionale e autorizzazione. È stato pertanto multato per un importo di € 515,00.
Il secondo, invece, era a caccia in luogo vietato. Nei suoi confronti è stata elevata una sanzione pecuniaria di € 206,00.
"È ferma intenzione del comando di Polizia Provinciale – ha dichiarato il Comandante Ezio Stefanelli – dare seguito ed intensificare questa tipo di azioni repressive".
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