sabato 22 settembre 2012

Crisi, riforme, alleanze e primarie: Leva rilancia l’azione politica del PD

Proposte e interazione tra politica e società al centro dell’intervento del segretario del Pd Danilo Leva in apertura dell’assemblea regionale del partito di scena presso l’hotel Rinascimento di Campobasso.









"La discussione e il dibattito politico del momento – afferma Leva - coincidono con la peggiore crisi economico-finanziaria che la storia ricordi dal dopoguerra ad oggi. Una crisi finanziaria che, anche a causa della mancanza di risposte adeguate, è diventata crisi sociale e si è scaricata tutta sulle giovani generazioni. E quando una società è dominata dall’inquietudine significa che ad un Paese intero si sta scippando il futuro dalle mani. È questo il nodo su cui si è registrata la rottura tra politica e società ed è in questo solco che si deve collocare il Partito Democratico".

Di qui l’interrogativo: Come fare per rilanciare l’azione politica?

PROBLEMI DEL PAESE.
"Bisogna ripartire dai problemi della gente, mettendo in campo un progetto, un’idea di futuro – dice il segretario Leva - Perché la buona politica può e deve battere l’antipolitica, se si misura sul governo dei processi reali. Oggi nessuno più parla di contenuti; invece il Pd sta procedendo in direzione opposta. Ecco perché è stata organizzata la conferenza programmatica regionale, finalizzata ad affrontare i temi di un miglior utilizzo delle risorse esistenti e dell’adozione di misure atte a creare nuove opportunità di sviluppo sociale ed economico.

Ecco perché la rinnovata attenzione alla questione del Mezzogiorno, consapevoli che la vera crescita del Paese non può prescindere da interventi specifici per il Meridione: a partire dalle politiche integrate di sviluppo locale per arrivare ad azioni di respiro europeo. Ma un altro tema imprescindibile è quello legato all’industria. Abbiamo assistito, in questi anni, ad un restringimento della base produttiva del Molise (vedi Solagrital, Zuccherificio, Ittierre e Fiat). Abbiamo buttato milioni di soldi pubblici, senza che siano stati fatti passi avanti.

E la politica si è mostrata decisamente distratta. Pertanto, è giunto il momento di affrontare una nuova sfida: quella di rendere più attrattivo il nostro territorio e varare un piano straordinario per la crescita del Molise, attraverso adeguate politiche industriali. Non solo provare a resistere, ma rilanciare un’ipotesi di sviluppo possibile. Inevitabilmente – prosegue Leva - si ricade sulla questione del lavoro. Bisogna combattere la precarietà in maniera incisiva, affinché un’ora di lavoro a tempo determinato costi più di un’ora di lavoro a tempo indeterminato. Quindi il welfare.

Il Pd ritiene urgente un serio confronto attorno ad un modello di welfare locale, che assicuri, attraverso forme di sussidiarietà orizzontale e verticale, la presenza di una rete di servizi, senza la quale viene meno ogni forma di protezione sociale. Un 'modello' che prenda le mosse da una programmazione condivisa, atta a valorizzare e armonizzare le diverse modalità gestionali dei servizi locali, e che parta da un riposizionamento del ruolo del Comune da ente erogatore ad ente in grado di promuovere e condividere azioni di 'sistema'.
 
Al centro della nostra attenzione – continua ancora il segretario del Pd – ci sono naturalmente le riforme. Un tema rispetto al quale il nostro partito non intende sottrarsi. Anzi, il Pd si è dichiarato aperto al confronto. Atteggiamento – avverte - da non confondersi con il desiderio di siglare larghe intese per famigerati governicchi".

LE RIFORME. "E’ indispensabile, inoltre, - dichiara ancora Leva – procedere al riordino istituzionale, consapevoli che, in un momento come quello attuale in cui cambia l’architrave dello Stato, non possiamo limitarci alla sterile difesa dell’esistente. Una grande forza politica come la nostra ha il dovere di accettare la sfida della riorganizzazione del territorio, favorendo la ridefinizione del ruolo dei Comuni e delle loro associazioni locali. E una grande forza politica come il Pd rilancia la sfida della semplificazione amministrativa. Quindi la riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20 e del numero degli assessori da 8 a 4.

Riduzione senza sé e senza ma, da attuare vagliando le proposte di legge che arriveranno in Commissione. Si tratta di un’operazione volta a garantire un consiglio regionale più snello. Ed è così che cresce l’esigenza – prosegue - di una nuova legge elettorale che adegui il sistema elettorale alla nuova composizione del consiglio e che si fondi su tre cardini: garantire la stabilità del governo, eliminare il listino ed evitare eccessive frammentazioni".

LE ALLEANZE. "Alla luce di tale progetto, il Pd deve rappresentare la bussola di una prospettiva riformista. E siamo noi a costruire le alleanze, esercitando il ruolo di prima forza politica del Paese e del centro-sinistra in Regione. Senza il Pd c’è il nulla, - dichiara con forza il segretario - se non qualunquismo e populismo. Noi ci occupiamo del campo dei riformisti e dei progressisti, organizzandolo intorno ad un concetto, che è anche un imprescindibile valore: il senso di responsabilità. Responsabilità che è altro rispetto a quell’istinto minoritario che, molto spesso, finisce col devastare larghi settori del centro-sinistra. Noi siamo pronti; convinti che bisogna costruire un’ampia coalizione".

PRIMARIE. "Le primarie sono il terreno su cui realizzare l’unità del centro-sinistra che sigla poi un patto di legislatura anche con i moderati dell’Udc. Noi lavoriamo alla creazione di una nuova alleanza e non alla riedizione della vecchia, magari un pò più larga. Ma tutto questo è possibile solo se siamo capaci di costruire una proposta politica in grado di aggregare un nuovo blocco sociale. Noi, se la legge elettorale dovesse rimanere quella che è, faremo le primarie per scegliere deputati e senatori".

PD UNITO. "La forza di questo progetto si fonda sull’unità del Pd. Abbiamo bisogno di un grande Pd all’altezza della responsabilità. La nostra è una storia plurale, fatta di punti di vista differenti, che sicuramente non si possono annullare, ma che non rappresentano più un solco incolmabile. Il soggetto plurale lo costruiamo solo se c’è pari dignità interna tra le diverse anime che concorrono, tutte insieme, a cambiare il Molise. In sostanza, - conclude Leva - è giunto il momento di far prevalere il coraggio sulla paura".

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