martedì 4 settembre 2012

Ciocca: Tante, troppe le grane giudiziarie del nostro Governatore

L'ultima della serie è arrivata in queste ore, con un'altra richiesta di rinvio a giudizio. L'ennesima che colpisce il presidente della Regione Molise, rieletto quasi un anno fa per soli 948 voti e con una valanga di irregolarità puntualmente accertate e certificate dalla Magistratura Amministrativa con la sentenza del 17 maggio scorso. 








La questione morale che investe il vertice dell’Istituzione Regione e parte del suo Esecutivo si manifesta ancora una volta e purtroppo coinvolge tutti i molisani che - volenti o nolenti - sono rappresentati in ogni sede dal governatore Iorio.

Il presidente della Regione Molise che ha allargato l'area del cratere sismico – motivo per il quale si avanza la richiesta di rinvio a giudizio – è lo stesso che ha "inventato" quell’inutile e costoso carrozzone che si chiama Agenzia regionale per la Protezione Civile, che ha acconsentito allo strano affare del Termoli Jet, che ha messo lo zampino nella vicenda dell'Imam di Larino, che ha foraggiato i fallimenti della Solagrital e dello Zuccherificio, che ha offerto a mani basse consulenze e incarichi agli uomini e alle donne del cerchio magico molisano, che ha scavato con le sue mani la voragine debitoria nella quale è finita la sanità, che ha prodotto l'aumento dell'imposizione fiscale, che ha  condannato alla disoccupazione, a causa di scelte discutibili,  migliaia di lavoratori. 

Lo stesso Iorio condannato, seppur in primo grado, per la questione Bain&Co. Oggi, seppur liberato dall'ingombrante vicenda dell'ex articolo 15 – che resta inquietante per alcuni contestabili e contestati provvedimenti assunti - il presidente Iorio viene formalmente indicato - dalla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Campobasso - come la mente che avrebbe elaborato la strategia - fruttuosa sotto il profilo del consenso - dell'allargamento del cratere sismico.  Con il doppio ruolo di presidente e commissario avrebbe quindi consentito quel modello che in dieci anni, di fatto, non ha nemmeno operato per la fine dell'emergenza e per la ricostruzione.

Tessera dopo tessera il puzzle si sta ricomponendo e la fotografia che resta, di questo Molise calpestato ma non nella sua dignità,  è quella di un enorme cumulo di macerie di cui dobbiamo liberarci con una importante e coraggiosa capacità programmatoria e di governo.

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