lunedì 2 luglio 2012

Mozione Mappatura/Censimento e rimozione dei manufatti derivati dell’amianto, programma di interventi

Rischi per la salute derivanti dai manufatti in amianto nonché ad incentivarne la rimozione o la messa in sicurezza di quelli friabili.








PREMESSE:

Dal 1994 è vietata la produzione e l’utilizzazione di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto;

La scienza ha oramai dimostrato che, in presenza di condizioni predisponesti basta una sola fibra d’amianto per causare il mesotelioma, patologia che può stare in incubazione anche per vent’anni prima di manifestarsi;

E’, quindi, dunque, palese che l’amianto è nocivo per la salute dell’uomo per la capacità di rilasciare fibre potenzialmente inalabili;

Tali fibre sono responsabili di patologie gravi ed irreversibili prevalentemente dell’apparato respiratorio;

I materiali più pericolosi sono quelli friabili i quali si possono ridurre in polvere con la semplice azione manuale e, a causa di scarsa coesione molecolare interna, possono spontaneamente liberare fibre anche nel corso di interventi di manutenzione;

Spesso i rifiuti abbandonati contengono anche componenti di amianto ed i casi sono sempre più numerosi sul territorio comunale;

Da una prima mappatura dell’Arpam risultano nella nostra città, purtroppo, ben 88 siti con presenza di amianto;

Decine di perizie medico legali ed inchieste penali, hanno dimostrato l’indubbia

connessione fra il contatto con le particelle d’amianto e l’insorgere di patologie gravissime;

Della relazione tecnica dall’Arpam, avente ad oggetto: “Realizzazione della mappatura delle zone del territorio della Regione Molise interessate dalla presenza di amianto”,  recepita dalla Regione Molise, si evidenzia - tra l’altro - quanto appresso:

1 Effetti sulla salute

Il rischio di esposizione dipende dalla concomitanza dei seguenti fattori: grado di libertà/respirabilità, caratteristiche chimico-fisiche, concentrazione del minerale in atmosfera, indicatori proxi di esposizione (distanza geografica di abitazioni dai siti inquinati).

Affinché le fibre di amianto aerodisperse risultino pericolose per la salute umana è necessario che le stesse siano assunte attraverso le vie respiratorie. Fattori importanti per

la inalazione sono, pertanto, la lunghezza e il diametro. Lo IARC e l’OMS hanno stabilito alcune regole dimensionali e geometriche: il cosiddetto diametro aerodinamico, definendo che le fibre con lunghezza L > 5 μm e diametro D < 3 μm e rapporto L/D =3:1 sono quelle più attive dal punto di vista biologico per la salute umana. Il D.Lgs. 277/91 (e successive modifiche e integrazioni) stabilisce infatti che vengano conteggiate solo le fibre con tali caratteristiche. Le fibre di queste dimensioni, una volta inalate, superano la parete alveolare e, penetrando nell’albero linfatico, raggiungono le stazioni linfonodali e le membrane sierose. Per quanto riguarda la concentrazione ammissibile nell’aria ambiente, la normativa in materia (art. 3 L. 257/92 modificato dall’art. 16 Legge 24 aprile 1998, n. 128 ) ha fissato, rispettivamente, per il crisotilo un TLV di 0,6 fibre/cm3 e per le altre varietà di amianto (l’art. 31 del D. Lgs. 277/91 e s.m.i.) un TLV di 0,2 fibre/cm3, per un periodo di riferimento di 8 ore.



2. Eziopatogenesi
L’esposizione alle fibre di asbesto, è associato allo sviluppo di mesotelioma maligno diffuso delle superfici sierose come pleura, peritoneo, pericardio e ad un incremento del rischio di carcinoma bronchiale.

Studi di cancerogenesi in vitro hanno dimostrato diverse modalità di interazione delle fibre di anfiboli con le cellule umane. I meccanismi patogenetici possono essere di natura irritativa, degenerativa e cancerogena. A contatto con l’epitelio bronchiale le fibre di asbesto sembrano comportarsi come PROMOTORI o CO-CARCINOGENI cioè sostanze capaci di amplificare, in caso di contemporanea esposizione, l’effetto delle sostanze cancerogene, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA); infatti, l’esposizione congiunta al fumo di sigaretta e fibre di asbesto incrementa il rischio di sviluppare un carcinoma bronchiale, mentre l’incidenza di mesotelioma non viene aumentata dal fumo di sigarette. Nei modelli animali e umani le fibre di asbesto si comportano invece come cancerogene su tessuto mesoteliale con un meccanismo patogenetico in cui sembrano giocare un ruolo anche la composizione chimica e la reattività di superficie della fibra. Il contenuto in ferro delle fibre di amianto è importante nella produzione di radicali liberi, secondo una reazione chimica che coinvolge le molecole di O2 e gli atomi di ferro o similari contenuti nella matrice amiantifera, prescindendo dalla composizione chimica dei diversi amianti, per i quali è stato proposto un ruolo nell’iniziazione e promozione della cancerogenesi.

Un esempio di costituzione di radicali liberi con attacco ossidativo al DNA cellulare è il seguente:

riducente + Fe+3 ossidante + Fe+2

Fe+2 + O2 Fe+3 + O2 -

2O2 - + 2H+ O2 + H2O2

Fe+2 + H2O2 Fe+3 + OH- + OH

Recenti studi tossicologici hanno dimostrato che le fibre di fluoroedenite, una volta venute a contatto con linee cellulari con caratteristiche simili alle cellule dell’epitelio alveolare, sono capaci di stimolare processi di formazione del citoscheletro cellulare per catturare e inglobare tali fibre nel citoplasma.



3. Patologie asbesto-correlate


L’inalazione delle fibre di amianto provoca gravi conseguenze sulle salute per l’insorgenza di patologie a carico del parenchima polmonare (Asbestosi e Carcinoma (CA) polmonare della laringe) e delle membrane sierose come pleura peritoneo e pericardio (placche, versamenti e mesoteliomi).



4. Asbestosi

E’ una malattia professionale nella quasi totalità dei casi, come risulta dall’analisi dei dati provenienti dagli archivi INAIL. Si manifesta per esposizioni medio alte di 10-15 anni (effetto dose dipendente) a fibre lunghe che, ostacolando la clearance mucociliare  tracheobronchiale e polmonare, garantita sia dall'epitelio ciliare che dalla fagocitosi dei macrofagi alveolari, si accumulano a livello bronchiale e alveolare scatenando una successiva azione irritativa sul tessuto parenchimale accompagnata da una reazione fibrogena interstiziale. La sintomatologia e caratterizzata dalla dispnea ingravescente secondaria e da insufficienza ventilatoria restrittiva.



5. Mesotelioma pleurico
E’ un CA delle membrane sierose (Peritoneo, Pleura, Pericardio).Il mesotelioma pleurico ha un lungo periodo di latenza di circa 20/40 anni tra esposizione e insorgenza. Per tale ragione i dati di mortalità attuali fanno presumere un’alta incidenza nei prossimi anni in tutta Europa. E’ il tumore più frequentemente associato all'esposizione ad amianto, in particolare a crocidolite e non è correlato alla dose e al tempo di esposizione.

Recenti studi nazionali confermano che i decessi attribuiti a tumore maligno della pleura sono per ¾ dei mesoteliomi e che esiste una discreta coincidenza geografica tra tumori maligni della pleura e asbestosi. Inoltre, è stato verificato in uno studio caso-controllo a Casalemonferrato (TO) che il rischio di mesotelioma è in relazione alla distanza tra residenza nel corso della vita e localizzazione della sorgente inquinante anche in coloro che non hanno avuto occasione di esposizione professionale ad amianto.

In Italia le misure di incidenza e sopravvivenza dei casi riportati nel Registro Nazionale Mesoteliomi sono riferite al 1997 ove il tasso Standardizzato di incidenza risulta di 2,03/100.000 residenti ( 3,00 uomini e 1,07 donne).

Il mesotelioma rivela una notevole complessità sia diagnostica, per il quadro sintomatologico iniziale di tipo aspecifico e per il polimorfismo istologico, che medico legale, in quanto la certezza diagnostica di mesotelioma primitivo della pleura valevole in sede assicurativa può essere raggiunta solo con l’esame istologico. I fattori di prognosi negativi sono l’età avanzata e il tipo istologico fibroso.



6. Placche pleuriche

Sono manifestazioni pleuriche benigne e rappresentano un tardivo segno d'esposizione a fibre d'amianto (anche 20 anni di latenza); la sintomatologia può essere silente ed evidenziabile solo radiologicamente oppure manifestarsi con pleuriti essudative e versamento ematico ponendo il problema di una diagnosi differenziale con il mesotelioma iniziale o neoplasie pleuriche metastatizzate.



7. Carcinoma polmonare

Per questo tipo di patologia asbesto-correlata, la frazione eziologia professionale non è prevalente come nelle patologie sopraelencate.

Spesso i carcinomi polmonari sono una complicazione dell'asbestosi per un’azione cocancerogenica dell’asbesto; nella maggior parte dei casi il quadro clinico e istopatologico è sovrapponibile a quello delle neoplasie polmonari maligne secondarie per fumo di sigaretta.



Pertanto , alla luce di quanto innanzi, sarebbe opportuno emettere specifica Ordinanza ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lsg. 267/2000 a tutela della salute pubblica, finalizzata a: Presentare una scheda per il censimento della presenza di amianto negli edifici;

Elaborare una dettagliata valutazione sullo stato di conservazione dei manufatti, con scala di rischio;

Indicare in base all’esito della valutazione del rischio, le azioni che si intendono intraprendere ed i tempi di realizzazione delle medesime;

Promuovere una adeguata e corretta informazione sui pericoli connessi all’amianto e sulle modalità operative per la rimozione o messa in sicurezza;

Individuare eventuali agevolazioni (nazionali e comunitarie) e/o esenzioni tributarie, al fine di ridurre le spese a carico di cittadini ed imprese per le operazioni di rimozione dell’amianto.

Per tutto quanto innanzi, il Consiglio Comunale, impegna il Sindaco Sen. Luigi Di Bartolomeo e la Giunta Municipale ad elaborare, previo approfondimento nelle Commissioni consiliari permanenti (Sanità, Ambiente, Patrimonio e Politiche Europee), un programma urgente di interventi finalizzato al controllo e alla bonifica dei luoghi occupati da discariche abusive, in particolare per quelle interessate da amianto, e alla eventuale diffusione tra i cittadini di idonei opuscoli informativi atti ad divulgare i rischi per la salute derivanti dai manufatti in amianto nonché ad incentivarne la rimozione o la messa in sicurezza di quelli friabili.

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