Pubblichiamo nota stampa del consigliere regionale Paolo di Laura Frattura.
L’Unione Europea ha contestato la gestione di numerose discariche italiane e fra le regioni in ritardo nell’accoglimento delle norme, come è stato possibile apprendere dalla stampa nazionale, c’è anche il Molise.
Sono oltre 100 le discariche italiane che non rispettano i parametri imposti dall’Unione Europea e, con riguardo al Molise, non è inutile sottolineare come questa “bocciatura” attenga principalmente alla mancata individuazione di percorsi e soluzioni idonee per la gestione dei rifiuti, con la conseguente mancata predisposizione di nuovi atti normativi in materia.
L’Ue, di fatto, ha “messo in mora” le politiche ambientali della Regione Molise che dal luglio 2009, quando la Commissione rilevò le infrazioni, non è riuscita né ad individuare un percorso percorribile né, tantomeno, a mettere in pratica uno straccio di idea relativamente alla questione rifiuti.
Non è un caso che in Molise sia stato attivato un progetto sperimentale che coinvolge solo pochi Comuni dove è stata avviata la raccolta differenziata, non è un caso che non esista nemmeno un piano teso a stimolare la riduzione della produzione dei rifiuti.
La gestione attuale del ciclo dei rifiuti, così come è stato più volte sostenuto, risulta disarticolata nelle sue principali componenti che sono rappresentate dalla raccolta e dal trasporto, dalla selezione, dal riciclo e dallo smaltimento. Non esiste un ciclo virtuoso dei rifiuti, ci si occupa - attraverso il ricorso a società private - solo di una parte delle componenti del ciclo trascurando gli effetti che potrebbero essere generati sulle altre, nella consueta ottica delle risoluzione delle mere emergenze che poi si ripropongono, evidenziando ben altri problemi, a distanza di mesi.
Gli obiettivi del Piano d’Azione Tematico della Regione Molise per la gestione dei rifiuti urbani, per gli anni 2007-2013 sono rilevanti ma, allo stato dei fatti, non è possibile accertare – stante l’assenza di dati – se gli stessi siano stati effettivamente realizzati.
Noi abbiamo un’idea in merito, una proposta programmatica sulla quale siamo pronti a confrontarci: crediamo che la gestione del ciclo dei rifiuti debba basarsi sulla nascita di consorzi o società miste a livello provinciale, realtà che dovranno necessariamente essere contraddistinte da una partecipazione pubblica utile a garantire gli interessi della cittadinanza rispetto ad un tema così sensibile per quello che rimanda nell’immaginario collettivo.
Un percorso di filiera anche per il ciclo dei rifiuti, quindi, che sia di reale garanzia per i cittadini: enti che avranno il compito di accentrare i servizi attualmente svolti dalle comunità singole e che possano entrare direttamente nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, nelle attività di recupero, selezione e riciclaggio. Strutture operative che, com’è evidente, saranno talmente radicate nel territorio, rispettandolo in primis, tanto da essere capaci di interpretare le peculiari esigenze dello stesso e delle comunità che vi abitano.
Sono due gli obiettivi che la Regione Molise deve porsi a breve scadenza, soprattutto alla luce della messa in mora dell’Ue che entro due mesi attende soluzioni e risposte definitive. Raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti gli obiettivi perseguibili attraverso il ricorso agli investimenti tecnologici e infrastrutturali che dovranno essere finalizzati alla massimizzazione della raccolta differenziata e al trattamento del prodotto residuale in modo da limitare fortemente lo smaltimento in discarica o presso altri impianti.
La parola d’ordine, anche in questo settore, è innovazione: utilizzare le tecnologie per procedere anche al recupero della frazione ultima residuale attraverso il processo di ‘estrusione’ che consente di arrivare alla produzione zero di rifiuti. Tutto questo affidato ad un sistema duale di governance – che si ispira quindi alla disciplina europea - che prevede due organi societari che determinano un modello di amministrazione e controllo, in grado di operare efficacemente secondo principi di trasparenza nell’interesse degli stakeholders e in particolare della cittadinanza.
Una concreta strategia di sviluppo occupazionale, che avverrà a beneficio dei cittadini e dell’ambiente: la Regione Molise sarà in grado di rispondere a queste domande senza far prevalere, come è già accaduto, le logiche dell’emergenza?
L’Ue, di fatto, ha “messo in mora” le politiche ambientali della Regione Molise che dal luglio 2009, quando la Commissione rilevò le infrazioni, non è riuscita né ad individuare un percorso percorribile né, tantomeno, a mettere in pratica uno straccio di idea relativamente alla questione rifiuti.
Non è un caso che in Molise sia stato attivato un progetto sperimentale che coinvolge solo pochi Comuni dove è stata avviata la raccolta differenziata, non è un caso che non esista nemmeno un piano teso a stimolare la riduzione della produzione dei rifiuti.
La gestione attuale del ciclo dei rifiuti, così come è stato più volte sostenuto, risulta disarticolata nelle sue principali componenti che sono rappresentate dalla raccolta e dal trasporto, dalla selezione, dal riciclo e dallo smaltimento. Non esiste un ciclo virtuoso dei rifiuti, ci si occupa - attraverso il ricorso a società private - solo di una parte delle componenti del ciclo trascurando gli effetti che potrebbero essere generati sulle altre, nella consueta ottica delle risoluzione delle mere emergenze che poi si ripropongono, evidenziando ben altri problemi, a distanza di mesi.
Gli obiettivi del Piano d’Azione Tematico della Regione Molise per la gestione dei rifiuti urbani, per gli anni 2007-2013 sono rilevanti ma, allo stato dei fatti, non è possibile accertare – stante l’assenza di dati – se gli stessi siano stati effettivamente realizzati.
Noi abbiamo un’idea in merito, una proposta programmatica sulla quale siamo pronti a confrontarci: crediamo che la gestione del ciclo dei rifiuti debba basarsi sulla nascita di consorzi o società miste a livello provinciale, realtà che dovranno necessariamente essere contraddistinte da una partecipazione pubblica utile a garantire gli interessi della cittadinanza rispetto ad un tema così sensibile per quello che rimanda nell’immaginario collettivo.
Un percorso di filiera anche per il ciclo dei rifiuti, quindi, che sia di reale garanzia per i cittadini: enti che avranno il compito di accentrare i servizi attualmente svolti dalle comunità singole e che possano entrare direttamente nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, nelle attività di recupero, selezione e riciclaggio. Strutture operative che, com’è evidente, saranno talmente radicate nel territorio, rispettandolo in primis, tanto da essere capaci di interpretare le peculiari esigenze dello stesso e delle comunità che vi abitano.
Sono due gli obiettivi che la Regione Molise deve porsi a breve scadenza, soprattutto alla luce della messa in mora dell’Ue che entro due mesi attende soluzioni e risposte definitive. Raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti gli obiettivi perseguibili attraverso il ricorso agli investimenti tecnologici e infrastrutturali che dovranno essere finalizzati alla massimizzazione della raccolta differenziata e al trattamento del prodotto residuale in modo da limitare fortemente lo smaltimento in discarica o presso altri impianti.
La parola d’ordine, anche in questo settore, è innovazione: utilizzare le tecnologie per procedere anche al recupero della frazione ultima residuale attraverso il processo di ‘estrusione’ che consente di arrivare alla produzione zero di rifiuti. Tutto questo affidato ad un sistema duale di governance – che si ispira quindi alla disciplina europea - che prevede due organi societari che determinano un modello di amministrazione e controllo, in grado di operare efficacemente secondo principi di trasparenza nell’interesse degli stakeholders e in particolare della cittadinanza.
Una concreta strategia di sviluppo occupazionale, che avverrà a beneficio dei cittadini e dell’ambiente: la Regione Molise sarà in grado di rispondere a queste domande senza far prevalere, come è già accaduto, le logiche dell’emergenza?
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