“L'Europa deve costruire una politica comune su rifugiati e richiedenti asilo e l'Italia deve dotarsi di norme organiche e di un sistema di accoglienza dignitoso e strutturato”. Lo afferma Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, nella Giornata mondiale del rifugiato, che ricorre oggi venerdì 20 giugno.
“Il nostro Paese deve confermare e rafforzare il proprio impegno per impedire ulteriori tragedie nel Mediterraneo e per offrire rifugio a coloro che fuggono da guerre e violenze. Ed è doveroso compiere ogni sforzo affinché tali temi siano assunti come priorità da tutto il continente”. Per questo, prosegue la dirigente sindacale, “l'operazione Mare Nostrum va potenziata e non indebolita, come invece chiedono i soliti imprenditori politici della paura”.
“Ma il soccorso in mare da solo non è sufficiente - sottolinea Lamonica - per questo, come proposto ormai da molte istituzioni internazionali, è necessario aiutare i profughi fin dal loro luogo d'origine, permettendo la richiesta di asilo in loco e quindi il loro ingresso legale nei Paesi europei”.
Inoltre, conclude la dirigente sindacale, “occorre colmare una grave lacuna legislativa e inserire nel nostro ordinamento norme organiche sul diritto d'asilo e, soprattutto, un vero Piano di Accoglienza che superi la logica dell'emergenza permanente per lavorare invece su organicità e coordinamento, programmazione e coinvolgimento. A partire dal potenziamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)”.
“Ma il soccorso in mare da solo non è sufficiente - sottolinea Lamonica - per questo, come proposto ormai da molte istituzioni internazionali, è necessario aiutare i profughi fin dal loro luogo d'origine, permettendo la richiesta di asilo in loco e quindi il loro ingresso legale nei Paesi europei”.
Inoltre, conclude la dirigente sindacale, “occorre colmare una grave lacuna legislativa e inserire nel nostro ordinamento norme organiche sul diritto d'asilo e, soprattutto, un vero Piano di Accoglienza che superi la logica dell'emergenza permanente per lavorare invece su organicità e coordinamento, programmazione e coinvolgimento. A partire dal potenziamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)”.
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