Comunicato stampa a firma del Consigliere Regionale Paolo Di Laura Frattura sulla grave situazione finanziaria della sanità molisana.
Mentre il Consiglio regionale e i
molisani sono tenuti all’oscuro degli esiti del Tavolo tecnico per
la verifica del Piano di Rientro dal debito riunitosi a dicembre (ma
fortunatamente anticipate da qualche organo di informazione online),
si apprende che i bilanci del 2011 delle aziende sanitarie locali
e degli ospedali fanno segnare ancora una volta pericolosi segni in
negativo.
Solo Lombardia, Toscana e Basilicata
avrebbero superato questo scoglio.
Ancora una volta il Molise è fra le
regioni che non hanno colto gli obiettivi fissati dal Governo per far
fronte al deficit sanitario.
Il barometro dei conti segna maltempo,
scrivono i giornalisti: il deficit della nostra regione ammonta a
53,46 milioni di euro (nel 2011, stando alle notizie pubblicate da
alcuni organi di informazione, il debito è stato stimato intorno ai
22 milioni e mezzo).
Viste le anticipazioni relative ai
documenti contabili dell’anno appena trascorso, la questione – di
importanza capitale – non sembra essere migliorata.
Nel Molise, com’è arcinoto, la
Sanità - oltre ad essere costantemente monitorata e verificata
stante il regime di rientro dal deficit - è anche commissariata.
Nelle mani del governatore quindi la “ricetta” per salvare la
Sanità, affondata dopo dieci anni di politiche allegre, messe
sempre a segno dallo stesso presidente chiamato a risanarla.
I numeri non sono confortanti e
sconfessano le decisioni prese dal governo nazionale che ha inteso
affidare il risanamento dei conti e la necessaria politica di
contenimento delle spese al governatore Iorio.
E’ evidente che nel corso dei suoi
due mandati il presidente e gli assessori alla Sanità che hanno
condiviso con lui questo cammino non sono stati in grado di
effettuare scelte coraggiose sotto il profilo del risanamento dei
conti, della dislocazione territoriale dei presidi sanitari e
dell’offerta di prestazioni. E in questi giorni, proprio in capo al
ministro Balduzzi, pesa l’istanza – assolutamente condivisibile –
del presidente dell’Idv Antonio Di Pietro che chiede la revoca
dell’incarico commissariale, affidato da Berlusconi e confermato
da Monti, proprio al presidente Iorio.
Le indiscrezioni pubblicate da “Il
Sole 24 Ore” sono relative ai tavoli finali di monitoraggio e
rivestono una importanza evidente per la nostra regione, soprattutto
per i molisani sui quali pesano, ormai da tempo, i costi relativi
all’aumento delle accise e anche quelli maggiorati per le
prestazioni sanitarie e le spese farmaceutiche: il tutto a fronte di
una offerta sanitaria che non è mai stata resa nota nel suo
complesso da chi ha inteso formularla.
Più tagli ma poche azioni di
riqualificazione dei servizi per il cittadino: questa la sintesi
dell’ennesima bocciatura che pare profilarsi all’orizzonte. Il
che significa che sono a forte rischio i fondi che per il momento
lo Stato trattiene alle regioni non virtuose.
Non è noto a quanto ammonti realmente
il deficit fatto registrare dalla Sanità molisana nel 2011 visto che
la verifica del Governo è ancora in corso ma in queste ore si
discute del Patto per la Salute per il biennio 2013-2015: dalle
notizie giornalistiche, le uniche alle quali i molisani possono
affidarsi stante il silenzio assordante dell’Esecutivo regionale in
merito e l’esautoramento del Consiglio che non è nemmeno messo in
condizione di conoscere lo stato dell’arte checché ne dicano i
sodali del presidente Iorio, si apprende che il Governo Monti
starebbe studiando nuove regole per le regioni in rosso, in
grado di assicurare l’efficacia dal punto di vista della qualità
dei servizi e del governo della spesa.
L’altra partita importante, che si
sta giocando sempre a Roma, è relativa al riparto del fondo
sanitario per il 2012.
Le regioni virtuose fanno pressing
perché le aziende sanitarie siano obbligate a presentare bilanci
certificati che evitino le solite sorprese di fine anno con
evidenti ripercussioni sia sulla qualità dei servizi sanitari sia su
chi - con fatica, politiche innovative e coraggiose - ha raggiunto
il pareggio dei conti.
La Sanità era e resta la principale
voce di spesa della nostra regione, quella in grado di assorbire
l’80% del Pil regionale.
Un dato che evidenzia, senza bisogno di
commento alcuno, l’urgenza di affrontare nelle sedi opportune un
nuovo patto per l’offerta sanitaria che dovrà per forza di
cose coinvolgere le parti in causa: cittadini, medici, operatori
delle strutture pubbliche e private, Comuni e Province.
S’impone la necessità di attivare in
tempi rapidissimi, come più volte sottolineato, un Osservatorio
Epidemiologico, suddiviso per registri multipli e per patologie.
Sono questi dati, che incredibilmente la Regione Molise non
possiede, il primo step verso un vero, sano e condiviso progetto di
razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale.
Il centrosinistra ha attivato una
serie di incontri con i referenti dei comitati nati sul territorio
molisano a salvaguardia dei nosocomi che si è inteso cancellare
dalla mappa della sanità molisana: assieme ai cittadini e agli
operatori della sanità avviamo un confronto vero, che parta
dall’ascolto e termini con il recepimento delle proposte, per
disegnare la sanità di tutti i molisani e non solo di quei pochi
eletti che, nonostante il blocco dei turn over imposto dal Piano di
Rientro dal deficit, continuano a trovare posti, incarichi e prebende
per parenti e amici.
Paolo Di Laura Frattura
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