venerdì 2 maggio 2014

Unioncamere a Governo: Se è uno spot elettorale è di cattivo gusto e dannoso per le imprese

Il Governo minaccia di togliere al sistema economico, proprio quando ne ha più bisogno, le garanzie della legalità, il sostegno al credito e la spinta all’export oggi garantite in maniera efficiente dalle Camere di commercio. 






Ed in più scarica sulla fiscalità generale i costi dei servizi assicurati dai dipendenti di queste istituzioni pubbliche che oggi sono sostenuti dalle imprese. Se è uno spot elettorale è di cattivo gusto. Così l'Unioncamere commenta l'ipotesi del Governo di eliminazione dell’obbligo per le imprese di iscrizione alle Camere di commercio senza neanche aver mai avviato un confronto con delle istituzioni protagoniste dell'economia italiana. Le Camere di commercio sono  indispensabili per lo sviluppo e la loro cancellazione non porterebbe alcun risparmio reale al Paese. I costi del registro delle imprese e delle altre numerose attività in favore del sistema produttivo verrebbero solo scaricati sul bilancio dello Stato.

Proprio ieri l’assemblea nazionale delle Camere di commercio ha varato una proposta di riforma che sarebbe, invece, in grado di garantire in tempi rapidi nuovi investimenti e notevoli risparmi.  Le ipotesi del Governo non portano ad un ammodernamento del Paese ma ad un suo arretramento sul fronte della sicurezza e del sostegno all’economia dei territori. Le imprese pagano oggi in media solo poco più di 9 euro al mese. Le proposte di modifica già approvate da tutti i presidenti delle Camere di commercio italiane e inviate al Governo, sono in grado di dare le risposte che il Paese in questo momento chiede.

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