lunedì 23 dicembre 2013

TASI, con aliquota al 3,5 per mille rischiamo nuovi rincari

Appello di Bortolussi ai sindaci: “Salvaguardate le famiglie piu’ numerose”. Il pericolo c’è: con l’opportunità di elevare fino al 3,5 per mille l’aliquota della Tasi (Tributo sui servizi indivisibili) sulla prima casa, corriamo il rischio che nel 2014 le famiglie subiscano nuovi rincari.






A dirlo è la CGIA che invita i Sindaci a fare molta attenzione. “Viste le difficoltà economiche in cui versano – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – è facile ipotizzare che molti Comuni saranno costretti ad aumentare l’aliquota della Tasi fino al nuovo picco massimo, con il pericolo di penalizzare oltre modo le famiglie più numerose“.

Nelle simulazioni effettuate dalla CGIA, il probabile aumento delle detrazioni fino a 1,3 miliardi di euro consentirà uno sconto medio su tutte le prime abitazioni pari a 66 euro, contro i 200 euro – ai quali si aggiungevano altri 50 euro per ogni figlio – concessi dall’Imu nella versione 2012. Visto che la base imponibile della Tasi è la stessa dell’Imu, i rincari previsti nel 2014 rischiano di essere pesanti, soprattutto per le famiglie numerose.

Per un nucleo con tre figli e una abitazione civile di tipo A2 (con rendita catastale di 620 euro circa), già con un’aliquota al 2 per mille subirà un aumento di 29 euro. Nell’ipotesi che l’aliquota salga al 3,5 per mille, l’aggravio, rispetto a quando si pagava l’Imu, sarà, di 186 euro. Le cose andranno addirittura peggio per le famiglie proprietarie di abitazioni civili A3 (cioè di minor pregio rispetto a quelle classificate A2). Già con l’aliquota all’1,5 per mille, il rincaro sarà di 40 euro. Se, poi, il Comune deciderà di alzarla al 3,5 per mille, l’aggravio sarà di 182 euro.

“Certo – commenta il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – i Sindaci avranno la possibilità di regolare con ampia autonomia il sistema delle detrazioni. Per questo li invitiamo a intervenire in difesa delle famiglie più numerose e nei confronti dei proprietari delle abitazioni con le rendite catastali più basse. Se ciò non avverrà, saranno proprio questi soggetti a pagare il conto più salato”.

Al di là di queste considerazioni, Bortolussi ne solleva un’altra:

“Premesso che nella confusione di questi giorni forse la cosa è semplicemente sfuggita, rimane da chiarire un punto. Se con l’innalzamento delle detrazioni fino a 1,3 miliardi di euro la Tasi diventerà meno pesante, dove troveranno gli 800 milioni di risorse aggiuntive che metteranno a disposizione, visto che non sono riusciti a trovarne nemmeno la metà per evitare il pagamento della mini-Imu?“

Nessun commento: