lunedì 13 gennaio 2014

Partono i ricorsi contro la quota di TFR che decurta le retribuzioni

Come noto, la FLC CGIL già da marzo del 2013, ha deciso di avviare una vertenza nazionale a tutela dei lavoratori pubblici di scuola, università, ricerca e conservatorio in regime di Trattamento di Fine Rapporto (TFR) che subiscono una illegittima trattenuta del 2,50% (ex Inpdap) dello stipendio senza avere gli stessi vantaggi sulla liquidazione previsti per chi è in regime di Trattamento di Fine Servizio (TFS).




Si tratta di un’indebita decurtazione sullo stipendio (in media circa 500 euro annue a persona)  che, allo stato attuale, colpisce solo i lavoratori pubblici assunti dopo il 31.12.2000 in regime di TFR (sia a tempo indeterminato che determinato) e coloro che pur assunti in precedenza hanno optato per il TFR, avendo aderito alla previdenza complementare (i lavoratori del settore privato in TFR non subiscono la medesima trattenuta).

Dopo la prima fase, che ha previsto l’invio di una lettera di diffida al MIUR che ha interrotto i termini di prescrizione, ora, anche in considerazione delle continue vessazioni salariali che stanno di fatto impoverendo i dipendenti pubblici, riteniamo opportuno procedere al contenzioso vero e proprio.

Per tale ragione, vista anche la perdurante inerzia dell’Amministrazione, presenteremo dei ricorsi collettivi davanti al giudice del lavoro, a cui potranno aderire anche coloro che, a suo tempo, non hanno inviato alcuna diffida ai fini dell’interruzione dei termini di prescrizione.

Resta inteso che, oltre che sul piano vertenziale, è nostra intenzione promuovere iniziative anche sul piano politico-sindacale per ottenere la cancellazione della ritenuta in questione.

L’attuale contesto politico e le continue aggressioni del governo nei confronti dei dipendenti pubblici (annuncio ulteriore blocco dei contratti e scatti di anzianità, mancato pagamento indennità vacanza contrattuale) inducono la FLC CGIL a usare tutti gli strumenti per ripristinare gli elementari principi di equità retributiva.

Pertanto, invitiamo tutti i lavoratori che vorranno aderire alla vertenza di mettersi in contatto con le nostre sedi per ricevere tutte le istruzioni del caso.

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