venerdì 25 ottobre 2013

Un gravissimo tentativo messo in atto per intimidire e delegittimare!

Quello che è accaduto ieri mattina presso il sito di Castel San Vincenzo, oggetto di incredibili disposizioni dirigenziali, ha dell’inaudito!











La massiccia mobilitazione delle OO.SS., dei sindaci, dei consiglieri regionali, dei parlamentari e della gente comune ha fatto agitare un bel po’ i soprintendenti e i direttori al punto che giovedì 24 ottobre il soprintendente competente per settore, unitamente ad un tecnico (venuto da Campobasso a spese dell’erario, in quanto i due presenti sul posto fino a qualche giorno fa, sono stati trasferiti ad Isernia!) si sono recati in un primo momento presso l’area degli scavi, in seguito presso il comune.

A fare cosa? Il tentativo, gravissimo e maldestro, è stato quello di intimidire l’unico custode presente, paventando, non tanto velatamente, che anche il personale di custodia, non attenendosi alle disposizioni impartite, potrebbe essere mandato ad Isernia.

Ovviamente ancora una volta in assenza di altre figure, sindacato in primis! Da non credere! Ma la parte più “interessante” è data dal tentativo, ancor più grave se possibile, di delegittimare le OO.SS. ed in modo particolare lo scrivente segretario, tentando di far credere al dipendente che il sottoscritto non conta nulla e non ha legittimità alcuna, forse perché, secondo loro, il tentativo ancora in atto di mandare via lo scrivente segretario, gli ha tolto le sue funzioni e prerogative di difesa del lavoratore! Teneri ed illusi! Ovviamente, il dipendente che si vuol immaginare con l’anello al naso ha ribadito la sua piena fiducia nel sottoscritto ed ha risposto, educatamente, picche! Ma l’atto gravissimo resta, così come risulta evidente che la presente nota viene inviata alle procure competenti per territorio per gli eventuali risvolti penali e, alla procura della Corte dei Conti per l’assurda presenza del tecnico, ricompensato da anni con soldi pubblici del tutto ingiustificatamente, dal momento che i tecnici in servizio sul posto non sono mai stati messi nelle condizioni di operare ed ora, addirittura, trasferiti nonostante la loro abnegazione a tenere aperto un sito così importante.

Quest’ultimo aspetto, nient’affatto secondario, aggrava la posizione della dirigenza perché, negli anni precedenti ed ancora ad oggi, il tecnico in trasferta da Campobasso ed altri di diversa provenienza si sono sempre ingiustificatamente e gravemente sostituiti a quelli presenti in loco (alla faccia della spending review tanto cara alla locale dirigenza), causando un danno erariale permanente che, a questo punto, varrebbe la pena quantificare, così come per il danno professionale causato ai due tecnici, allontanati con colpevole atteggiamento di ritorsione.

Successivamente il soprintendente, seguito dal fido tecnico, si è portato dal sindaco per mettere in atto il secondo tentativo maldestro, quello di cercare di aggraziarsi il primo cittadino cercando di far credere che la situazione di impasse può essere superata affiancando ai custodi una associazione del posto. Ridicolo!

Più volte nel passato anche recente tale lodevole prospettiva è stata sottoposta, anche dello scrivente, alla dirigenza senza riceverne mai risposte positive, così come ampiamente ricordato dal sindaco Di Cicco proprio durante la conferenza stampa di lunedì scorso nella quale ha riportato passaggi della risposta ultima ricevuta dal massimo dirigente regionale: ”il bene è mio e faccio quello che credo”! Presenti alla dichiarazione sindaci, stampa, OO.SS. ed altri. Chiaro ed evidente quello che sta accadendo!

La dirigenza, vistasi smarcata, invece di ammettere le proprie responsabilità per l’esilarante quanto indegna decisione di chiudere la sede e dimezzare il personale (per un’ulteriore ritorsione), gioca sporco con i custodi rimasti e cerca con tutti i mezzi subdoli di creare ulteriori problemi ai tecnici trasferiti, “foraggiando” altri venuti da lontano! Però, vorrei ricordare che tale auspicabile soluzione, cioè quella di ricorrere alle associazioni, può essere presa in giusta considerazione solo e sempre se venga ripristinata una sede con tutti gli annessi e connessi, non ultimo richiamando in loco i fedeli tecnici dello stato, allontanati senza motivo alcuno e senza i quali non ci sarebbe nessun controllo tecnico ed amministrativo.

A tal proposito vale la pena ricordare che, in data 23 ottobre c.a. (ieri), il personale di custodia, lasciato isolato in aperta una campagna, ha inviato una lunga nota alla dirigenza (che sarà resa nota a giorni) nella quale si pongono numerosi quesiti ed inquietanti interrogativi alla dirigenza, la quale, invece che andare in giro a sollevare polveroni (diciamo così), intimidire e delegittimare, farebbe bene a dare risposte. O magari preferiranno darli agli organismi competenti ed inquirenti.
 
Ancora più indegno il tentativo di far credere ad alcuni che la decisione di chiudere la sede sia stata presa col le OO.SS. divulgando tra gli addetti un vergognoso presunto ed incompleto accordo preso con alcuni presenti chiamati a voce e senza i segretari di CGL, CISL, e UIL BAC come chiaramente fatto notare da una dura diffida inviata alle dirigenze dei beni culturali molisane dalla studio legale Galleano di Roma.

Chiaro! Per completezza di informazione, chi scrive in queste ore ha inoltrato all’onorevole Danilo Leva una lunga relazione sulla situazione del sito di San Vincenzo e sui beni culturali in genere, così come concordato durante la conferenza stampa di lunedì, tali indicazioni saranno utilizzate dal parlamentare per confezionare una interrogazione da indirizzare in queste ore al ministro per i beni e le attività culturali e del turismo, On. Massimo Bray.

Inoltre, il prefetto di Isernia ha raccolto l’appello accorato di chi scrive e a giorni, ha fatto sapere che avrà modo di convocarlo. Un grazie particolare chi scrive lo rivolge agli organi di stampa che non stanno facendo mancare il loro apporto per informare l’opinione pubblica senza filtri né censure alcune. A proposito di informazione, tentativi occulti a parte, la dirigenza tace colpevolmente, anzi si nega addirittura anche ad inviti di contraddittori da avere con chi scrive alla presenza degli organi di informazione.

Si pregano i soggetti in indirizzo di attivarsi, ognuno per le proprie competenze, al fine di far sentire la presenza dell’ordine e della giustizia richiesti dal caso.

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