mercoledì 23 ottobre 2013

Lo sdegno dei Sindaci e del territorio rispondono a una dirigenza dei beni culturali molisani ampiamente squalificata!

La conferenza stampa-protesta di lunedì 21 ottobre, davanti ai cancelli tristemente chiusi della meravigliosa area archeologica monastica di San Vincenzo al Volturno in provincia di Isernia ha destato meraviglia, sgomento e denuncia nei confronti di una dirigenza regionale ai beni culturali molisani da parte di undici amministrazioni comunali, due consiglieri regionali, un deputato e delle OO.SS. proponenti la mobilitazione.



Ma ha anche destato grande interesse nell’opinione pubblica e nella stampa (vista la corposa partecipazione), aspetto nient’affatto secondario. Univoca e unanime la denuncia sull’ennesimo atto di pirateria culturale posto in essere dalla dirigenza BB.CC. ai danni del patrimonio che dovrebbe essere da essa tutelato e valorizzato e che invece, imperterrita, continua funestamente a tagliare, trasferire, abbandonare, danneggiare (non ultimo il ponte della Zingara proprio a San Vincenzo al Volturno inondato di cemento!), aree archeologiche, musei e sedi ministeriali e pubbliche.

A giorni le undici amministrazioni comunali inoltreranno al presidente della regione Frattura un documento condiviso, unitamente alle OO.SS. (ne ho ricevuto personalmente il compito della stesura in bozza) nel quale, oltre ad illustrare i motivi della protesta, chiederanno al governatore l’istituzione di un tavolo fra tutte le parti interessate al fine di scongiurare la chiusura del sito archeologico e di porre le basi per un progetto globale di rilancio del settore cultura-turismo dell’Area del Volturno.

Ma c’è di più. I consiglieri regionali Scarabeo e Cotugno hanno già aderito alla protesta ed hanno dichiarato la volontà di farsi parte attiva all’interno del consiglio regionale per trovare ogni utile strumento per superare quest’ennesima stortura culturale. E ancora. L’onorevole Leva presente al sit-in, oltre alle preoccupazioni scaturite dall’ultima trovata dirigenziale, ha comunicato ai presenti la volontà di adoperarsi per giungere ad una soluzione logica ed utile allo sviluppo dell’area, nonché l’intenzione di presentare una interrogazione parlamentare al ministro Bray sulla questione specifica di San Vincenzo e sui beni culturali molisani in genere.

Ma come sempre, la reazione più straordinaria arriva dai lavoratori perseguitati. Infatti, i due(!) addetti alla vigilanza, anch’essi trasferiti ad Isernia insieme ai loro colleghi tecnici, mi hanno riferito di voler continuare a prestare servizio in quell’area e, a dispetto di ogni presa di posizione della dirigenza, terranno aperti i cancelli ad accogliere chiunque voglia visitare il sito anche in assenza di una sede, di riscaldamento, di un telefono, di un fax, di collegamento internet, e di sicurezza.

Ed io sarò con loro! Alla faccia di scelte scellerate. Meditate gente, meditate! Un ultimo pensiero va alla dirigenza nazionale del settore dei beni culturali la quale, a dispetto di un territorio che da tempo ha fatto capire cosa pensa di questa dirigenza locale, nicchia, fa spallucce, copre, è assente, giustifica di fatto. E di fatto prenderà le denunce presso le procure competenti per omissione, connivenza e copertura di storture amministrative palesi e gravi! Il tempo dirà. E se dirà!

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