Con lievi modifiche è stata approvata martedì, a larga maggioranza e con un consenso bipartisan, la mozione con la quale il Consiglio ha dato mandato al presidente della Giunta regionale di valutare l’operato della dirigenza attuale della Molise Acque.
Avevo preso, con tantissimi cittadini e con me stesso, un impegno di trasparenza e di rispetto chiedendo maggiori verifiche e controlli su enti, società, aziende speciali direttamente o indirettamente riconducibili alla Regione Molise.
Trasparenza e rispetto, così devono essere gestiti i rapporti tra cittadini e Istituzioni, le collaborazioni interistituzionali, l’agire amministrativo. Con l’approvazione della mozione, il Consiglio ha ufficialmente impegnato il presidente Frattura – che ha agito in coerenza con quanto fatto mesi fa quando, assieme a me, presentò una mozione simile - ad un puntuale lavoro di verifica teso a conoscere a fondo la situazione di Molise Acque, ad individuare criticità e possibili percorsi di razionalizzazione - salvaguardando maestranze e professionalità - di uno degli enti della “galassia” della Regione Molise, nati e sovradimensionati nella spasmodica ricerca del consenso e del potere politico.
In aula ho ripercorso solo alcuni dei 'momenti' salienti della vita di Molise Acque, legata indissolubilmente ai desiderata di chi occupa il posto di comando. Un lungo elenco di questioni che finalmente saranno chiarite, a cominciare dal tentativo maldestro messo in atto per consentire una gestione privatistica – con quello che significa - del bene acqua.
Una prima battaglia vinta, per cambiare finalmente metodi e gerarchie di questo Molise che ci hanno consegnato, tarato – come è finalmente evidente - solo sulle necessità di pochi pseudo- potenti.
Ci metteremo subito al lavoro per varare una profonda rivisitazione normativa dell’azienda speciale, per renderla finalmente efficiente e dimensionata alle necessità, per riconoscere il patrimonio collettivo del bene acqua così come sancito dall’esito del referendum.
Lo faremo in tempi brevi e certi, con il supporto necessario dei referenti regionali e nazionali dei Comitati per l’Acqua Pubblica e con il supporto professionale del professor Alberto Lucarelli che ha scritto i quesiti per il referendum che ha sancito quella verità che a Molise Acque negano di conoscere. Non ci sarà spazio per chi, dell’acqua di tutti, vuol farne un business. Economico o politico che sia.
Trasparenza e rispetto, così devono essere gestiti i rapporti tra cittadini e Istituzioni, le collaborazioni interistituzionali, l’agire amministrativo. Con l’approvazione della mozione, il Consiglio ha ufficialmente impegnato il presidente Frattura – che ha agito in coerenza con quanto fatto mesi fa quando, assieme a me, presentò una mozione simile - ad un puntuale lavoro di verifica teso a conoscere a fondo la situazione di Molise Acque, ad individuare criticità e possibili percorsi di razionalizzazione - salvaguardando maestranze e professionalità - di uno degli enti della “galassia” della Regione Molise, nati e sovradimensionati nella spasmodica ricerca del consenso e del potere politico.
In aula ho ripercorso solo alcuni dei 'momenti' salienti della vita di Molise Acque, legata indissolubilmente ai desiderata di chi occupa il posto di comando. Un lungo elenco di questioni che finalmente saranno chiarite, a cominciare dal tentativo maldestro messo in atto per consentire una gestione privatistica – con quello che significa - del bene acqua.
Una prima battaglia vinta, per cambiare finalmente metodi e gerarchie di questo Molise che ci hanno consegnato, tarato – come è finalmente evidente - solo sulle necessità di pochi pseudo- potenti.
Ci metteremo subito al lavoro per varare una profonda rivisitazione normativa dell’azienda speciale, per renderla finalmente efficiente e dimensionata alle necessità, per riconoscere il patrimonio collettivo del bene acqua così come sancito dall’esito del referendum.
Lo faremo in tempi brevi e certi, con il supporto necessario dei referenti regionali e nazionali dei Comitati per l’Acqua Pubblica e con il supporto professionale del professor Alberto Lucarelli che ha scritto i quesiti per il referendum che ha sancito quella verità che a Molise Acque negano di conoscere. Non ci sarà spazio per chi, dell’acqua di tutti, vuol farne un business. Economico o politico che sia.
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