Da tempo che si parla del primo luglio come della data d’inizio della raccolta differenziata a Gambatesa, ma ancora non si stabilisca l’anno nel quale la cosa diverrà realtà, un ulteriore ritardo che, ancora una volta, pone il nostro paesello all’ultimo posto per civiltà e nuove prospettive di sviluppo.
Intanto i cittadini si devono arrangiare per lo smaltimento dei beni durevoli; intanto gli spazzini, ai quali era stato promesso un aumento di stipendio conseguente ad un aumento dell’orario lavorativo, cose che avrebbero portato anche alla regolarizzazione di un contratto che dire falso è voler bene all’attuale amministrazione municipale, atteso che il Sindaco stesso che dice di non sapere niente della cosa, si proponga per ciò come il sette di danari giorno per giorno.
Intanto gli spazzini dicevo, non hanno un contratto di lavoro, atteso che il precedente, che a detta del Sindaco è automaticamente prorogato, proprio per com’è stato concepito, non può essere prorogabile e se dovesse accadere qualcosa ai lavoratori cui il contratto in questione è stato imposto, gli stessi non godrebbero di alcuna protezione. Abbiamo scherzato sul prossimo avvio della raccolta differenziata a Gambatesa, ma scherziamo un po’ meno però su questa forma di presenza/non presenza di una società di servizi che, con un nome o con l’altro, già dal proporsi come onlus, fa sospettare tutto il sospettabile, atteso che non si capisca come può essere dichiarata società senza scopo di lucro, una realtà che fa del profitto il motivo unico della sua presenza in Gambatesa.
Ma perché riprendere il 'buon nome' della società che fa capolino dalla delibera trentanove e metterlo in una farneticazione che parla degli spazzini? Si è detto da tempo che gli spazzini non siano più assoggettati alla MODISAN S.C.A.R.L. ma alla ECOJUNK S. R. L. che però, guarda tu alle volte il caso, sembra parente della prima. E che c’è di male? Nulla, se non si consideri il fatto che i Cud destinati agli spazzini, relativi al duemiladodici, siano arrivati a questi, in una busta con intestazione MODISAN S.C.A.R.L.: Ma non si era detto che gli spazzini avevano cambiato schiavisti (pardon) datori di lavoro?
Non è che questo gioco alle scatole cinesi debba servire a mettere in difficoltà i nostri schiavi del duemila, allo scopo di evitare loro di ricevere quanto dovuto, come accadde tempo a dietro, quando per ottenere il dovuto dallo Stato, tramite sostituto d’imposta, gli spazzini furono costretti a richiedere l’intervento del C. A. F., facendo innervosire non poco quel Sindaco che, a suo dire, non ha nulla a che vedere con gli spazzini. Staremo a vedere, e seguiremo con fatti concreti l’evolversi della situazione.
Intanto gli spazzini dicevo, non hanno un contratto di lavoro, atteso che il precedente, che a detta del Sindaco è automaticamente prorogato, proprio per com’è stato concepito, non può essere prorogabile e se dovesse accadere qualcosa ai lavoratori cui il contratto in questione è stato imposto, gli stessi non godrebbero di alcuna protezione. Abbiamo scherzato sul prossimo avvio della raccolta differenziata a Gambatesa, ma scherziamo un po’ meno però su questa forma di presenza/non presenza di una società di servizi che, con un nome o con l’altro, già dal proporsi come onlus, fa sospettare tutto il sospettabile, atteso che non si capisca come può essere dichiarata società senza scopo di lucro, una realtà che fa del profitto il motivo unico della sua presenza in Gambatesa.
Ma perché riprendere il 'buon nome' della società che fa capolino dalla delibera trentanove e metterlo in una farneticazione che parla degli spazzini? Si è detto da tempo che gli spazzini non siano più assoggettati alla MODISAN S.C.A.R.L. ma alla ECOJUNK S. R. L. che però, guarda tu alle volte il caso, sembra parente della prima. E che c’è di male? Nulla, se non si consideri il fatto che i Cud destinati agli spazzini, relativi al duemiladodici, siano arrivati a questi, in una busta con intestazione MODISAN S.C.A.R.L.: Ma non si era detto che gli spazzini avevano cambiato schiavisti (pardon) datori di lavoro?
Non è che questo gioco alle scatole cinesi debba servire a mettere in difficoltà i nostri schiavi del duemila, allo scopo di evitare loro di ricevere quanto dovuto, come accadde tempo a dietro, quando per ottenere il dovuto dallo Stato, tramite sostituto d’imposta, gli spazzini furono costretti a richiedere l’intervento del C. A. F., facendo innervosire non poco quel Sindaco che, a suo dire, non ha nulla a che vedere con gli spazzini. Staremo a vedere, e seguiremo con fatti concreti l’evolversi della situazione.
Vittorio Venditti
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