Devono sottrarre alla propria attività ben 120 giorni all'anno per tutti gli adempimenti.
La ricerca su credito e burocrazia presentata oggi a Venezia evidenzia che per le imprese italiane sono lacrime amare sul versante burocrazia: secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, seguire le proprie vicende fiscali sottrae alle aziende italiane in media 36 giorni lavorativi all'anno, il 76% in più della media Ue.
E il dato sale a 120 giorni se si allarga lo sguardo a tutti gli adempimenti in genere. In particolare, l'Ufficio Studi di Confcommercio, che ha elaborato dati del World Economic Forum e della Banca Mondiale, segnale che tra il 2000 e il 2010 l'Italia è scesa dal 25mo al 26mo posto (su 26 Paesi considerati...) per l'efficacia del sistema giudiziario, è rimasta al 23mo (su 24) quanto ai tempi necessari per far rispettare un contratto ed è retrocessa dal quartultimo al penultimo posto nella classifica dell'efficienza del quadro giuridico.
Unico dato positivo è il taglio del numero di giorni necessari per avviare un'impresa, passato nel decennio considerato d 23 a 6. Peccato però che esistono i costi, incomparabilmente maggiori rispetto, per dire, a quelli di Francia e Germania. Il quadro diventa ancora più desolante se si passa a parlare, infine, dei debiti della P.A. verso le imprese: ebbene, se nel 2000 il nostro Paese era quart'ultimo, con una media di 135 giorni di attesa, nel 2010 è sprofondato all'ultima posizione con ben 186 giorni di attesa in media.
E il dato sale a 120 giorni se si allarga lo sguardo a tutti gli adempimenti in genere. In particolare, l'Ufficio Studi di Confcommercio, che ha elaborato dati del World Economic Forum e della Banca Mondiale, segnale che tra il 2000 e il 2010 l'Italia è scesa dal 25mo al 26mo posto (su 26 Paesi considerati...) per l'efficacia del sistema giudiziario, è rimasta al 23mo (su 24) quanto ai tempi necessari per far rispettare un contratto ed è retrocessa dal quartultimo al penultimo posto nella classifica dell'efficienza del quadro giuridico.
Unico dato positivo è il taglio del numero di giorni necessari per avviare un'impresa, passato nel decennio considerato d 23 a 6. Peccato però che esistono i costi, incomparabilmente maggiori rispetto, per dire, a quelli di Francia e Germania. Il quadro diventa ancora più desolante se si passa a parlare, infine, dei debiti della P.A. verso le imprese: ebbene, se nel 2000 il nostro Paese era quart'ultimo, con una media di 135 giorni di attesa, nel 2010 è sprofondato all'ultima posizione con ben 186 giorni di attesa in media.
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