In una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato e ai Capigruppo di Pd, Sel, Pdl, Movimento Cinquestelle e Scelta Civica di Montecitorio e palazzo Madama, le Segreterie Confederali di CGIL, CISL e UIL chiedono un incontro per trovare una soluzione legislativa per il personale precario in scadenza al 31 luglio nelle pubbliche amministrazioni.
Ancora in bilico il posto di lavoro per oltre 100mila giovani precari della pubblica amministrazione. E' fissata per il prossimo 31 luglio la scadenza della proroga dei contratti a tempo determinato fissata dalla legge di stabilità. "Una scadenza pressante - secondo CGIL, CISL e UIL - che coinvolge la parte più indifesa del mondo del lavoro”, per questo i sindacati hanno inviato ai Presidenti di Camera e Senato una richiesta di un incontro urgente.
Se la scadenza della proroga dei contratti non verrà modificata, secondo i Segretari Confederali di CGIL, CISL e UIL, Nicola Nicolosi, Paolo Mezzio e Antonio Foccillo “rischia di far uscire definitivamente dal sistema pubblico non meno di 100mila giovani i cui contratti sono vigenti da anni e conseguentemente anche i tantissimi altri contratti precari la cui scadenza avverrà entro la fine del 2013".
Per Nicolosi, Mezzio e Foccillo, le conseguenze occupazionali "non farebbero che acuire ulteriormente la già critica situazione del nostro mondo del lavoro" ed aggraverebbero, se non venisse affrontata l'emergenza “non solo la problematica di carattere sociale, ma anche la scarsa funzionalità del settore pubblico, a discapito dei cittadini".
A ribadire la necessità di una "normativa specifica" per prorogare i contratti in scadenza è Nicola Nicolosi, Segretario Confederale della CGIL che ha spiegato: " serve una normativa specifica che individui le risorse necessarie per superare il blocco della spesa sul precariato imposto dall'allora ministro Tremonti". Secondo il sindacalista si tratta "di non meno di 80 mila tempi determinati e di altri 200 mila contratti precari in scadenza, esclusa la scuola, a cui va assicurata assolutamente una soluzione".
Se la scadenza della proroga dei contratti non verrà modificata, secondo i Segretari Confederali di CGIL, CISL e UIL, Nicola Nicolosi, Paolo Mezzio e Antonio Foccillo “rischia di far uscire definitivamente dal sistema pubblico non meno di 100mila giovani i cui contratti sono vigenti da anni e conseguentemente anche i tantissimi altri contratti precari la cui scadenza avverrà entro la fine del 2013".
Per Nicolosi, Mezzio e Foccillo, le conseguenze occupazionali "non farebbero che acuire ulteriormente la già critica situazione del nostro mondo del lavoro" ed aggraverebbero, se non venisse affrontata l'emergenza “non solo la problematica di carattere sociale, ma anche la scarsa funzionalità del settore pubblico, a discapito dei cittadini".
A ribadire la necessità di una "normativa specifica" per prorogare i contratti in scadenza è Nicola Nicolosi, Segretario Confederale della CGIL che ha spiegato: " serve una normativa specifica che individui le risorse necessarie per superare il blocco della spesa sul precariato imposto dall'allora ministro Tremonti". Secondo il sindacalista si tratta "di non meno di 80 mila tempi determinati e di altri 200 mila contratti precari in scadenza, esclusa la scuola, a cui va assicurata assolutamente una soluzione".
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