sabato 15 dicembre 2012

Parere sulla proposta di Piano Sanitario Regionale

Visto il D. Lgs. 30 dicembre 1992 n. 502, la legge regionale n. 9 del 1.04.2005 ed il Regolamento Regionale n. 1 dell’8 settembre 2009 che disciplinano le funzioni della Conferenza Permanente per la Programmazione Sanitaria e Socio-Sanitaria, e acquisito che il 17.12.2012 si avvierà l’esame istruttorio della proposta di Piano Sanitario Regionale 2013-2015 predisposta dal Commissario ad Acta, Dott. Filippo Basso, si sollecita l’approntamento di un parere di netta contrarietà e ferma opposizione.






La proposta non riporta alcuna analisi finanziaria sui costi attuali e sulla loro evoluzione nel corso del triennio di vigenza del Piano e quindi non è comprensibile se si determineranno risparmi ed eventualmente intervenendo su quali voci di bilancio.

Mancano riferimenti epidemiologici a fronte della creazione di nuove Unità Operative Complesse specie nelle strutture sanitarie private.

Viene smantellata la sanità pubblica e svuotato l’Ospedale Cardarelli che dovrebbe essere l’unico Presidio di Secondo Livello della rete ospedaliera regionale.

Il taglio dei posti letto non è stato realizzato ai sensi dell’art. 15 della legge n. 135/2012 che prefigurava il 40% a valere sulle strutture pubbliche ed il 60% sulle strutture private.

Vengono dimezzate le sedi di Guardia Medica con una forte penalizzazione dei piccoli comuni come denuncia la F.I.M.M.G., e non si interviene efficacemente sulla riduzione dei costi burocratico-amministrativi e sull’eccesso di dirigenze che moltiplicano la spesa senza alcun beneficio per i pazienti.

Il Basso Molise vede scomparire la sanità pubblica nel mentre si prefigurano scelte che non assicurano alcuna prospettiva certa al Cardarelli di Campobasso quale effettivo riferimento regionale.

Non si valorizza il rapporto tra la Facoltà di Medicina e la rete ospedaliera pubblica con dispersioni di energie di potenzialità che non assumono il sistema sanitario pubblico come fulcro della pianificazione per il prossimo triennio.

Ritengo opportuno che l’unico Organo espressione della Regione Molise chiamato ad esprimere un parere formale sulla proposta del Piano Sanitario Regionale, istruisca un lavoro analitico convocando in audizione anche esperti e rappresentanti di categoria per articolare una deliberazione di radicale diniego al Piano Sanitario corredandola di riferimenti scientifici, giuridici, economici, tecnici e sociali.

La garanzia dei livelli essenziali di assistenza e la tutela del sistema sanitario pubblico sono due aspetti non negoziabili da porre a base di qualsiasi atto di programmazione sanitaria da parte di chicchessia.

In assenza di tali certezze il Molise ha il dovere di opporsi con tutte le proprie forze nei confronti di chi intende cancellare dei diritti universali di cittadinanza.

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