giovedì 1 novembre 2012

San Giuliano di Puglia. A 10 anni dal crollo della scuola nessun esponente dello Stato in Molise. Perchè ?

Ieri si è svolta, prima al cimitero e poi sui resti della scuola "Francesco Iovine" di San Giuliano, la commemorazione dei 27 bambini e della maestra, rimasti vittime del terremoto del 31 ottobre 2002. 










Al Ministro della Pubblica Istruzione Prof. Francesco PROFUMO. p.c. Al Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco FINI. p.c. Al Presidente del Senato Sen. Renato SCHIFANI

Sig. Ministro,
 
La informo che ieri si è svolta, prima al cimitero e poi sui resti della scuola "Francesco Iovine" di San Giuliano, la commemorazione dei 27 bambini e della maestra, rimasti vittime del terremoto del 31 ottobre 2002. La Camera dei Deputati ed il Consiglio Regionale hanno osservato un minuto di silenzio, il Presidente della Repubblica ha inviato un messaggio alle famiglie, ed il Prefetto Vicario di Campobasso ha dato lettura di una nota della Presidenza della Camera a ricordo della più grande strage italiana di bambini consumatasi dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Dopo dieci anni il dolore è come allora, e le domande sulle scuole insicure, non a norma, prive di certificati antisismici o di attestati di agibilità, ci interrogano sul perchè l'Italia non riesce a capire le lezioni della storia, si infatua nel momento della tragedia e poi archivia in soffitta tutti i buoni propositi. Ma ieri, Sig. Ministro, non si sarebbero dovuti affrontare questi nodi che lasciano trasparire l'ipocrisia nazionale di uno Stato che dal 1998 sapeva che San Giuliano era territorio sismico, ma adottò il provvedimento di riclassificazione solo nel maggio 2003, a terremoto avvenuto. Uno Stato che riuscì a far giungere una gru da Napoli per imbracare l'edificio che stava schiacciandosi solo dopo 11 ore.

Lo sa che molti bimbi morirono per asfissia e se la Protezione Civile, il Governo o l'Esercito, fossero riusciti a procurarsi una gru in tempo utile, i Vigili del Fuoco avrebbero potuto salvare altre vite umane ?  Mi perdoni l'asprezza, ma per chi visse quei momenti sul posto con sostanziale impotenza il tarlo del dubbio non potrà mai essere rimosso! Sig. Ministro non mi appassiono alla vicenda giudiziaria di San Giuliano che a differenza di quella de L'Aquila non ha nemmeno sfiorato le responsabilità del cuore del potere nazionale che avrebbe almeno dovuto rispondere di quei ritardi. Ma, ieri mi sarei aspettato che una figura che rappresentasse il Governo o le Istituzioni nazionali, fosse sui resti di quella scuola, al fianco delle mamme che si inchinavano sul banco dove era seduto il figlio ad accarezzare un nome scolpito per terra.

Mi sarei aspettato che il Ministro della Pubblica Istruzione avesse avuto la sensibilità di testimoniare con la sua presenza silenziosa, la vicinanza dello Stato nella ricorrenza della tragedia più dolorosa che sia mai accaduta in una scuola italiana. Con una sensibilissima giornalista de L'Avvenire nel mentre ogni famiglia di radunava vicino al banco del proprio figlio, abbiamo condiviso l'amarezza che il Molise è un luogo troppo piccolo per meritare l'attenzione dello Stato, e può ricordare un evento così lacerante con un Prefetto Vicario e le Autorità della Regione destituite, che meritoriamente hanno espresso il loro cordoglio a quella comunità.

Sig. Ministro, l'Italia è una e indivisibile, i bambini sono bambini sempre e ovunque, la scuola come ebbe a dire il Presidente Ciampi è un luogo inviolabile. E si ricordi che la dignità di un popolo non si misura con i numeri, perchè ogni essere umano merita rispetto!
 

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