Bastano vent'anni per azzerare i risparmi delle famiglie italiane. Causa crisi, il 60% ha già intaccato nel 2011 il suo patrimonio per fare fronte alle spese ordinarie. A pesare è soprattutto il calo dell'occupazione.
Se continuasse a diminuire di un punto l'anno, il patrimonio delle famiglie, casa di proprietà inclusa, non verrebbe piu' alimentato nel giro di 11 anni, per essere poi completamente eroso in altri 9 anni. E' quanto emerge da un'elaborazione dell'Adnkronos su dati Unioncamere.
L'analisi dimostra con chiarezza che il contesto di crisi e le criticità del mercato del lavoro stanno incidendo negativamente sulle capacità di risparmio delle famiglie: il 37% dei nuclei familiari lo scorso anno non è riuscita a risparmiare, mentre per un 39% il risparmio non e' andato oltre il 5% del reddito. Senza considerare, poi, che quasi una famiglia su due (48%) ha ridotto la propria quota di denaro messo da parte.
A mettere in difficoltà le famiglie italiane è la progressiva erosione del reddito, che, tra 2009 e 2010, è aumentato meno di quanto non siano invece cresciuti i prezzi al consumo, con l'evidente conseguenza di ridurre la capacità di spesa quotidiana. E se questo fenomeno è palese nel quadro nazionale, in alcune realtà territoriali, tutte del Mezzogiorno, assume contorni che destano preoccupazione. Un esempio? Mentre a Milano il reddito procapite ha superato nel 2010 i 25mila euro (8mila euro oltre la media nazionale), a Crotone si è fermato a 10.639.
Anche sul fronte delle ricchezze accumulate il Sud sperimenta un forte ritardo rispetto al resto del Paese, con un patrimonio per famiglia valutabile in 269mila euro, il 29% in meno della media nazionale.
In questo quadro, evidenzia l'organizzazione guidata da Ferruccio Dardanello, va considerato che i redditi da lavoro dipendente, principale fonte di alimentazione dello stock patrimoniale, spiegano quasi i due terzi del reddito disponibile di una famiglia.
Ecco perchè nel caso in cui, spiega una simulazione di Unioncamere, l'occupazione dipendente diminuisse di un punto percentuale l'anno, tenendo costante l'attuale stile di vita, nella media nazionale si raggiungerebbe una situazione di assenza di risparmio da parte delle famiglie nel giro di 11 anni, per poi entrare in una fase ipotetica di erosione del patrimonio che durerebbe non piu' di 9 anni. Come dire che, nello scenario ipotizzato, la speranza media di vita della ricchezza delle famiglie italiane sarebbe di 20 anni.
L'analisi dimostra con chiarezza che il contesto di crisi e le criticità del mercato del lavoro stanno incidendo negativamente sulle capacità di risparmio delle famiglie: il 37% dei nuclei familiari lo scorso anno non è riuscita a risparmiare, mentre per un 39% il risparmio non e' andato oltre il 5% del reddito. Senza considerare, poi, che quasi una famiglia su due (48%) ha ridotto la propria quota di denaro messo da parte.
A mettere in difficoltà le famiglie italiane è la progressiva erosione del reddito, che, tra 2009 e 2010, è aumentato meno di quanto non siano invece cresciuti i prezzi al consumo, con l'evidente conseguenza di ridurre la capacità di spesa quotidiana. E se questo fenomeno è palese nel quadro nazionale, in alcune realtà territoriali, tutte del Mezzogiorno, assume contorni che destano preoccupazione. Un esempio? Mentre a Milano il reddito procapite ha superato nel 2010 i 25mila euro (8mila euro oltre la media nazionale), a Crotone si è fermato a 10.639.
Anche sul fronte delle ricchezze accumulate il Sud sperimenta un forte ritardo rispetto al resto del Paese, con un patrimonio per famiglia valutabile in 269mila euro, il 29% in meno della media nazionale.
In questo quadro, evidenzia l'organizzazione guidata da Ferruccio Dardanello, va considerato che i redditi da lavoro dipendente, principale fonte di alimentazione dello stock patrimoniale, spiegano quasi i due terzi del reddito disponibile di una famiglia.
Ecco perchè nel caso in cui, spiega una simulazione di Unioncamere, l'occupazione dipendente diminuisse di un punto percentuale l'anno, tenendo costante l'attuale stile di vita, nella media nazionale si raggiungerebbe una situazione di assenza di risparmio da parte delle famiglie nel giro di 11 anni, per poi entrare in una fase ipotetica di erosione del patrimonio che durerebbe non piu' di 9 anni. Come dire che, nello scenario ipotizzato, la speranza media di vita della ricchezza delle famiglie italiane sarebbe di 20 anni.
Fonte: Televideo.rai.it
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