giovedì 22 novembre 2012

Cooperativa Servizi Sanitari di Isernia, Di Pietro porta il caso in Parlamento

Occorrono urgenti iniziative per garantire diritti ai lavoratori e adeguate prestazioni ai cittadini. Salvaguardare i 400 posti di lavoro nel settore.








Il leader dell’Italia dei Valori, on. Antonio Di Pietro ha presentato un’interrogazione indirizzata al Ministro della Salute in merito alla questione della Cooperativa Servizi Sanitari di Isernia i cui operatori, in una recente comunicazione inviata al direttore della Coop CSS, al direttore dell’Asrem, all’assessore alla sanità della Regione Molise, al Prefetto di Campobasso, al direttore dei distretti sanitari, hanno comunicato che a far data dal 5 novembre u.s. non saranno effettuate le prestazioni sanitarie a loro assegnate a causa della mancata elargizione delle loro spettanze per periodi che variano da due a otto mensilità.

La cooperativa Servizi Sanitari di Isernia riveste un’importante funzione, con particolare riferimento alle categorie più deboli o a rischio di emarginazione, attraverso la gestione di servizi a carattere infermieristico riabilitativo e a tal fine ha investito risorse e professionalità.

Indubbia è infatti la qualificazione dei suoi operatori, sottoposti ad un controllo serrato e ad un processo di continuo aggiornamento che, però, da mesi, non ricevono più gli stipendi e, già lo scorso marzo, hanno annunciato di aver dato mandato ad un avvocato per presentare decreti ingiuntivi contro la stessa cooperativa e l’Asrem, per vedersi riconoscere dal giudice sia le spettanze arretrate che le spese sostenute.

In merito alla questione CSS, anche la segreteria regionale della Fp – Cgil è intervenuta chiedendo un incontro al presidente della Giunta Regionale, all’assessore alla programmazione e all’assessore alla sanità per discutere delle difficoltà derivanti dalla stretta creditizia e per trovare una soluzione che potesse  salvaguardare i 400 posti di lavoro nel settore. A quell’istanza non è giunta, però, alcuna risposta.

"Appare chiaro – ha scritto l’on. Di Pietro – che in questo modo verrà meno la possibilità di garantire ai cittadini molisani le adeguate prestazioni di assistenza. Occorrono urgenti  iniziative atte non solo a salvaguardare i 400 posti di lavoro nel settore socio sanitario educativo ma anche a garantire la continuità del servizio sia in termini quantitativi che qualitativi".

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