sabato 3 novembre 2012

A.S.D. Ururi C.5 e Real San Martino: Noi insieme contro la violenza e contro l’informazione parziale

I Presidenti delle due società, evidenziano che le squadre in campo hanno cercato (e cercheranno sempre) di onorare lo sport.








Le Società Sportive dell’A.S.D. Ururi C.5 e del Real San Martino, rappresentate dagli scriventi presidenti: Antonio Plescia e Maurizio Santoianni, nel premettere che sono unite da sempre da rapporti di amicizia e di fraterna collaborazione, e che sono altresì impegnate nel promuovere lo sport ed i suoi valori, prendono le distanze da qualsivoglia forma di violenza e diffidano quanti intendono vanificare tutto strumentalizzando singoli episodi che nulla hanno a che fare con lo sport e con l’impegno profuso dalle società con i propri ragazzi.

Esaltare singoli episodi e/o notizie, tralasciando tutto il resto e generalizzando, offende le due comunità e le Società Sportive, da sempre unite da rapporti di collaborazione e amicizia. Tutto deve avere un limite: la follia di chi si rende responsabile di atti di violenza, ma anche la generalizzazione degli stessi episodi.

Da Presidenti delle due società, evidenziamo che le squadre in campo hanno cercato (e cercheranno sempre) di onorare lo sport. Così è avvenuto anche per la partita di vertice particolarmente sentita, portata a termine sabato, con sano agonismo, rispettando le decisioni dell’arbitro e il risultato sancito dal triplice fischio dello stesso allo scadere dei tempi regolamentari.

Le due Società condividono il ruolo della stampa nello stigmatizzare ogni forma di violenza o di atteggiamento fuori le righe, ma invitano gli stessi organi di informazione a informarsi in maniera corretta e a non essere superficiali quando di mezzo ci sono i valori e sentimenti di una, anzi di due, comunità. E’ noto che, deontologicamente parlando, un giornalista debba informarsi su una vicenda nel suo complesso, non omettendo fatti importanti al solo scopo di dare maggiore enfasi all’articolo o al servizio televisivo. Non è intenzione di nessuno insegnare il mestiere ad altri, ci mancherebbe altro. Auspichiamo soltanto che le informazioni siano divulgate con maggiore cura e completezza. Per farlo occorrerebbe partecipare e interessarsi con crescente frequenza alle categorie cosiddette minori. Questo non è sempre possibile, ma sarebbe buona regola riportare fatti ai quali si è assistito personalmente e non coinvolgere tutti nello stesso calderone.

Come addetti ai lavori, come appassionati di sport e di calcio, rivendichiamo il grande impegno e spirito di sacrificio che profondiamo ogni giorno, cercando di promuovere i veri valori dello sport dilettantistico e confidando nel contributo fattivo e appassionato di giocatori che, molto spesso, sono ragazzi di comunità che provano a sostenersi da sole. Questi giovani, con attaccamento straordinario ai colori sociali e al paese nel quale vivono, onorano lo sport e gratificano senza alcun compenso gli impegni di noi dirigenti. Sono pure ragazzi che incarnano insieme agli stessi dirigenti il desiderio di riscatto sociale di paesi piccoli che nello sport spesso ritrovano il luogo di aggregazione più stimolante, asettico e positivo. Sparare nel mucchio è assolutamente controproducente, oltre che scorretto, per l’intero territorio regionale.

A riprova di quanto sopra riportato, A.S.D. Ururi C.5 ed il Real San Martino, informano i lettori e gli editori che le due compagini a margine della partita si sono ritrovate per condividere il terzo tempo con una serata goliardica, con tanto di brindisi e sfottò, presso un locale di Ururi sponsor dello steso Real San Martino. Ecco, per noi sarebbe stato corretto inserire anche questa notizia nel pezzo, non è un particolare giornalistico da poco nel contesto di quanto accaduto.

Apprezzando gli sforzi in redazione di chi in Molise lavora sodo e racconta i fatti nella loro interezza e realtà, riteniamo ingeneroso nei nostri confronti quanto è stato pubblicato da un giornale online dopo l’ultima gara. Non riportare nulla della partita esaltando, di contro, un singolo episodio, per quanto deprecabile, offende due società e due comunità che da sempre rappresentano la culla del calcio regionale, e in particolare offende la comunità di Ururi che ha dato i natali al grande, compianto Capitano del Campobasso Calcio in serie B, Michele Scorrano, esempio di lealtà e dedizione allo sport e al Molise tutto.

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