Chiede intervento in merito ad immediata operatività dell’Autorità di Regolazione.
Il leader dell’Italia dei Valori, on. Antonio Di Pietro, ha depositato un'interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro per lo Sviluppo economico, le Infrastrutture ed i Trasporti in merito alle norme che regolano l’affidamento di servizi pubblici locali. In particolare, facendo anche riferimento a ciò che si è recentemente verificato in Molise in merito all’affidamento dei trasporti pubblici locali, ha chiesto di sapere se il Governo non ritenga indifferibile un puntuale intervento sui contenuti normativi del decreto legislativo 163/2006 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 207/2010, per limitare e/o orientare la discrezionalità delle Stazioni Appaltanti in ordine all’individuazione dei requisiti di partecipazione alle procedure selettive, alla scelta dei criteri di valutazione delle offerte tecniche dei concorrenti, alle metodologie di calcolo del punteggio, con specifico riferimento al punteggio economico che concorre alla selezione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Nella propria relazione annuale al Parlamento Italiano, del 4 luglio 2012, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici - si legge nel testo - ha posto in evidenza i rischi sottesi alla discrezionalità che il combinato disposto del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs 163/06) e del relativo Regolamento (DPR 207/2010) mantiene in capo alle Stazioni appaltanti nella redazione dei bandi di gara per l’affidamento di lavori, servizi e forniture.
Tale discrezionalità investe, in particolare, i requisiti di ammissione alla selezione. A questo si aggiunge il vuoto di norme nazionali proprie e di dettaglio che si è determinato in relazione alle procedure ed alle condizioni per l’affidamento di servizi pubblici locali in ragione della declaratoria di incostituzionalità dell’art. 4 D.L. 138/2011
In recenti procedure per la selezione dell’affidatario di servizi di trasporto pubblico locale non sono stati garantiti adeguati livelli di trasparenza e di apertura alla concorrenza – ha dichiarato Di Pietro - il caso della selezione indetta, alla fine del 2011, dalla Regione Molise per l’affidamento di tali servizi per un unico ambito regionale appare, sotto tale rispetto, emblematica. Basti considerare che in merito a tale procedura: è pendente un’istruttoria presso l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato diretta all’apprezzamento di scelte della Stazione appaltante che la medesima Autorità, sia pur in fase di parere, ha già riconosciuto non in linea con i principi concorrenziali e le norme al tempo vigenti in materia (AS 929/2012, avviata a seguito di segnalazione dell’associazione Osservatorio Trasporti 2000); v’è notizia che siano state effettuate, da Soggetti diversi, ulteriori segnalazioni e richieste di intervento alle medesima Autorità sia nel corso del 2011 che nel corso del 2012); è pendente un ricorso giurisdizionale proposto al Tar Molise (RG 157/2012) da un concorrente che, dopo aver manifestato interesse all’affidamento, ha ritenuto che le relative condizioni poste dall’Ente regionale non fossero ragionevoli e, quindi, appetibili in un ambito di corretta concorrenza (ed in tale giudizio l’Ente regionale si avvale, come di consueto, del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato); si è verificato - infine - il risultato da molti paventato ed obiettivamente perplesso della presentazione di un’unica offerta, da parte di operatore incumbent, con ritiro di altri primari operatori del settore (tra i quali la Società Busitalia-Sita Nord posseduta al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane che ha essa stessa ritenuto che l’affidamento fosse stato disegnato dall’Ente aggiudicatore in termini perplessi ed obiettivamente non appetibili, o quanto meno non appetibili per un operatore non incumbent).
È proprio al fine di scongiurare i rischi sin qui descritti, l’on. Di Pietro ha chiesto al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro competente se non ritenga indifferibile assicurare la più rapida ed efficace operatività dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
Nella propria relazione annuale al Parlamento Italiano, del 4 luglio 2012, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici - si legge nel testo - ha posto in evidenza i rischi sottesi alla discrezionalità che il combinato disposto del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs 163/06) e del relativo Regolamento (DPR 207/2010) mantiene in capo alle Stazioni appaltanti nella redazione dei bandi di gara per l’affidamento di lavori, servizi e forniture.
Tale discrezionalità investe, in particolare, i requisiti di ammissione alla selezione. A questo si aggiunge il vuoto di norme nazionali proprie e di dettaglio che si è determinato in relazione alle procedure ed alle condizioni per l’affidamento di servizi pubblici locali in ragione della declaratoria di incostituzionalità dell’art. 4 D.L. 138/2011
In recenti procedure per la selezione dell’affidatario di servizi di trasporto pubblico locale non sono stati garantiti adeguati livelli di trasparenza e di apertura alla concorrenza – ha dichiarato Di Pietro - il caso della selezione indetta, alla fine del 2011, dalla Regione Molise per l’affidamento di tali servizi per un unico ambito regionale appare, sotto tale rispetto, emblematica. Basti considerare che in merito a tale procedura: è pendente un’istruttoria presso l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato diretta all’apprezzamento di scelte della Stazione appaltante che la medesima Autorità, sia pur in fase di parere, ha già riconosciuto non in linea con i principi concorrenziali e le norme al tempo vigenti in materia (AS 929/2012, avviata a seguito di segnalazione dell’associazione Osservatorio Trasporti 2000); v’è notizia che siano state effettuate, da Soggetti diversi, ulteriori segnalazioni e richieste di intervento alle medesima Autorità sia nel corso del 2011 che nel corso del 2012); è pendente un ricorso giurisdizionale proposto al Tar Molise (RG 157/2012) da un concorrente che, dopo aver manifestato interesse all’affidamento, ha ritenuto che le relative condizioni poste dall’Ente regionale non fossero ragionevoli e, quindi, appetibili in un ambito di corretta concorrenza (ed in tale giudizio l’Ente regionale si avvale, come di consueto, del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato); si è verificato - infine - il risultato da molti paventato ed obiettivamente perplesso della presentazione di un’unica offerta, da parte di operatore incumbent, con ritiro di altri primari operatori del settore (tra i quali la Società Busitalia-Sita Nord posseduta al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane che ha essa stessa ritenuto che l’affidamento fosse stato disegnato dall’Ente aggiudicatore in termini perplessi ed obiettivamente non appetibili, o quanto meno non appetibili per un operatore non incumbent).
È proprio al fine di scongiurare i rischi sin qui descritti, l’on. Di Pietro ha chiesto al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro competente se non ritenga indifferibile assicurare la più rapida ed efficace operatività dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
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